Parole in libertà e rispetto di tutti: Viareggio, cosa è successo in consiglio comunale

Durante un acceso dibattito, un consigliere ha fatto un commento offensivo all'assessore Salemi, scatenando reazioni e solidarietà da parte della maggioranza. Le parole hanno un peso

Le parole hanno un peso. E noi, che le lavoriamo tutti i giorni, lo sappiamo bene. Così, ieri, siamo rimasti basiti ascoltando il dibattito in consiglio comunale. E non solo noi, a dir la verità.

Perché, almeno all’inizio, c’era anche un po’ di pubblico (prevalentemente commercianti del centro storico).

Tra grida, improperi ed uscite dall’aula improvvise i 21 consiglieri presenti (3 gli assenti sin dall’inizio) hanno dato spettacolo.

Un momento della burrascosa seduta in consiglio comunale
Un momento della burrascosa seduta in consiglio comunale

Non tutti, a dir la verità. Ma qualcuno di loro sì. A scaldar gli animi prima la richiesta del capogruppo (mononucleare) Tiziano Nicoletti di anticipare un punto dell’ordine del giorno (quello sul Piazzone) per chiedere, poi, un rinvio ("in attesa – ha precisato – di alcune carte dalla Prefettura").

Richiesta subito "bocciata" che ha fatto rumoreggiare i presenti. Poi, un battibecco tra il capogruppo leghista Alessandro Santini e quello della “Lista Progetto per Viareggio“ Riccardo Pieraccini.

Ma è quando l’avvocato Nicoletti, calandosi sulla fronte la vecchia e cara (a lui) bandana da Rambo, se n’è uscito con "assessore Salemi, te devi aver avuto un’infanzia difficile".

Apriti cielo. La giunta (con il sindaco in testa) e tutti i consiglieri di maggioranza hanno lasciato l’aula in segno di solidarietà. Già, perché l’assessore Salemi ha perso il papà, i nonni, gli zii ancora giovanissimo e, anche, la madre. Eh già, le parole hanno un peso. E, così, la maggioranza si è ritrovata compatta intorno al suo assessore allo sport. Nicoletti, docet.