Abbiamo intervistato Claudio Grandi, segretario Apuane Libere, per saperne di più sulle caratteristiche di questa catena e sull’attività estrattiva.
Cosa lo ha spinto a istituire Apuane Libere?
"L’associazione di volontariato Apuane Libere è stata costituita per la conservazione e tutela delle Apuane. Svolge la sua azione nel sorvegliare le attività industriali, che si trovano nel suo interno, la corretta compatibilità ambientale e le sue ricadute sulla flora e sulla fauna. Svolge, inoltre, opera di divulgazione presso tutte le scuole con suoi programmi di informazione"
Tra cento anni le Apuane saranno distrutte per colpa delle cave?
"Non sono in grado di prevedere cosa succederà, però posso affermare che con gli attuali ritmi di escavazione del marmo, ogni anno vengono estratti 5 milioni di metri cubi, perciò lasceremo ben poco delle Apuane ai nostri nipoti. Pensate che negli ultimi 40 anni si è estratto un quantitativo di marmo quanto nei precedenti 2000. Tutto ciò per l’avvento di nuovi macchinari che hanno dimezzato i tempi di lavorazione. Non si può consentire più che per l’avidità di arricchimento di pochi venga distrutto un patrimonio di tutta l’umanità".
Passando al suo amore per questo luogo, qual è la cosa che le piace di più?
"Le Apuane sono un patrimonio di tutte le generazioni e un paradiso. Mi piace percorrere quei sentieri lontano dal frastuono della civiltà, i profumi, i panorami. Chi vi si addentra, per la prima volta, sente una sensazione meravigliosa: il silenzio (dove non ci sono le cave) che ti avvolge e ti spiega cosa è la Natura".