Comandante di yacht stroncato da una leucemia

Daniele Panizza è morto a 48 anni mentre era in navigazione dal Messico alla Polinesia. Inutile il rientro in porto e il ricovero nel più vicino ospedale

https://youtu.be/0C7wa6XFSPU  Giuseppina Torre è una pianista pluripremiata che domani ina

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Viareggio, 14  luglio 2021 - L’allegria e la passione che metteva in ogni cosa che faceva resteranno, forse, il più bel ricordo di Daniele Panizza, il comandante di barche portato via a soli 48 anni all’affetto dei suoi cari da una terribile malattia, una leucemia fulminante che non gli ha dato scampo. E che lo ha colpito mentre si trovava all’altro capo del mondo, in navigazione dal Messico alla Polinesia.

Dopo il periodo di inevitabile fermo causato dalla pandemia, aveva accettato quell’incarico con grande slancio, come era del resto sua abitudine. "Non sono mai stato in Polinesia, non vedo l’ora", aveva confidato agli amici il comandante viareggino che era così partito per il Messico per prendere possesso dello yacht che avrebbe guidato in questa avventura transoceanica.

Lo scorso 2 luglio era iniziata la navigazione e fin da subito Daniele – che pure prima dell’imbarco stava bene e non aveva sintomi di alcun genere – aveva manifestato dei malesseri che il medico di bordo aveva provato a curare anche con antibiotici. Vedendo però che la situazione non migliorava il medico ha disposto il rientro in Messico per far ricoverare Daniele. E qui, in ospedale, è arrivata la diagnosi atroce: Daniele era stato colpito da una forma gravissima di leucemia fulminante. Lunedì, quando in Italia era già sera, la luce si è spenta dai suoi occhi. Per la disperazione della moglie – una ragazza peruviana con cui viveva a Bozzano quando erano in Italia – della madre, della sorella Katia e del nipotino di 13 anni cui era particolarmente affezionato.

«Mio fratello era una persona speciale – ricorda proprio la sorella Katia – un ragazzo solare, sempre sorridente. Era il sole fatto persona con quella voglia sempre di ridere e scherzare. Ha trascorso una vita in mare, ma aveva conservato a Viareggio mille amici, grazie a questo suo carattere estroverso". Amici che adesso lo piangono, affidando ai social la loro disperazione e l’incredulità per quanto accaduto. Colleghi di lavoro, compagni di scuola e di vita. Persone, che a dispetto della lontananza, non si erano mai perse di vista. Perché parlare con Daniele o ricordare con lui i tempi passati era sempre un piacere. Daniele Panizza aveva frequentato il Nautico, e aveva iniziato a imbarcarsi quando ancora non era maggiorenne. Aveva iniziato come marinaio e a bordo aveva fatto di tutto. Amava il mare più di ogni altra cosa al mondo. Il suo sogno era proprio quello di lavorare sulle grandi imbarcazioni. E quel sogno di ragazzo lo aveva realizzato. Aveva fatto carriera fino ad assumere i gradi di comandante. Di mercantili e di yacht. Sempre in mare. Fino all’ultima, tragica traversata. Buon vento, comandante Daniele Panizza.