di Francesca Navari
"Forte dei Marmi? È ormai il paese delle contraddizioni". Lucido e caustico Giorgio Giannelli, giornalista e scrittore, a 96 anni fa un’analisi affilata sulla trasformazione di quel luogo "da cui sono sempre scappato". Dopo una lunga carriera a Roma come resocontista parlamentare alla Camera e al Senato, è infatti tornato a vivere in Versilia, ma a Pozzi, in una casa immersa negli ulivi "perchè – racconta – dopo la morte di Pier Luigi Silvestri non c’è rimasta una persona che possa esser sopportata più di 5 minuti: nessuno ha più argomenti". E il fondatore del periodico mensile "Versilia oggi" parla a ruota libera di una Forte dei Marmi che non riconosce più.
"Tutti – attacca Giannelli – parlano di grande fortuna economica per Forte: ma fino a quando? Ormai è il paese delle contraddizioni: penso a via Piave, via Roma o via Risorgimento che erano le strade dei pescatori e dei fortemarmini mentre adesso ci sono solo negozi e il denaro fa il suo gioco. Anche dal punto di vista urbanistico è necessario mettere dei paletti, ci vuole un piano regolatore unico per il territorio, che comprenda Seravezza e Pietrasanta. I danni sono già visibili visto che i cavatori seravezzini, convinti che fosse necessario punire i fannulloni di Forte dei Marmi, hanno urbanizzato la via di Scorrimento e i fortemarmini hanno sopportato la tragedia col pelo sullo stomaco. Per non parlare della scomparsa di punti di ritrovo e confronto: ai tavoli del caffè Principe negli anni Cinquanta e Sessanta si parlava di politica e di corna. Adesso ha chiuso, per diventare un’altra realtà lusso con il favore della proprietà, cioè la Fondazione Vittorio Veneto che oggi non serve a nulla, così come la Mutuo Soccorso che ha perso la sua vocazione di socializzazione".
Giannelli rispolvera anche un’idea che, in modo avveniristico, lanciò 50 anni fa: la creazione di una funivia per puntare sul turismo mare-monti "visto che in estate al Forte non ci si sta più volentieri". "La Versilia – argomenta – è l’unico territorio al mondo dove, dal mare, si arriva ai 2mila metri della Pania: per questo quando sindaco di Stazzema era Adriano Franchi lanciai un progetto di funivia da Cardoso a Mosceta. Si oppose l’azienda autonoma della Versilia anche se avevamo già trovato un imprenditore dell’Alto Adige disponibile a farla gratis. Ora la situazione è cambiata e sarebbe ideale creare proprio una strada percorribile da Levigliani a Mosceta, con tanto di hotel di livello e accoglienza adeguata. Però mai nessun amministratore ha spinto su soluzioni all’avanguardia. Il miglior sindaco di Forte degli ultimi 50 anni? Nessuno – ribatte Giannelli – è stato abbattuto il Grand hotel, non abbiamo più teatro e cinema, viviamo solo di una buona rendita. Trovo ridicolo tutto questo allarmismo per la Bolkestein: in paese già da anni abbiamo favorito l’acquisto degli stabilimenti da parte degli imprenditori. Per cui cosa danneggia?".