
Le forti piogge di metà mese, in concomitanza col prelievo Arpat, lasciavano solo un dubbio: a chi sarebbe toccato il divieto di balneazione. L’Arpat ha messo fuori gioco l’area a nord del Fiumetto, ma magari le controanalisi consentiranno di ridare il via ai bagnanti già sabato. L’Arpat ha registrato lo sforamento degli enterococchi intestinali (243 sul limite di 200) ma non dell’escherichia coli (336 su 500). Il resto del litorale pietrasantino è a posto (solo 10 su 500 l’escherichia e non rilevabili gli enterococchi a Motrone), come del resto Forte dei Marmi classificata "eccellente". E’ andata bene a Lido di Camaiore, dove alla foce della Fossa dell’Abate (insabbiata dalle mareggiate) risultano solo 160 escherichia e 63 colibatteri. Meglio sul lato sud a Viareggio, con dati non rilevabili: l’unico valore più alto, ma ben sotto i limiti, è la spiaggia a ridosso del porto (Burlamacca Nord) con 122 escherichia e 10 enterococchi.
Al di là della roulette russa di chi si prende la pallottola dell’Arpat quando piove, questo è già il secondo divieto di balneazione che si abbatte sulla Versilia dopo la riapertura dei bagni. Perché, Covid o non Covid, per le acque nere scaricate in fossi e canali diretti al mare nulla è cambiato. Siamo ancora alle chiacchiere, come quelle dell’ultima videoconferenza del 5 giugno tra Comuni e Regioni all’indomani del primo divieto 2020. Da anni in Versilia non tutte le utenze sono allacciate alle fogne nere; alcune fogne nere sono ancora collegate alle fogne bianche, e quando piove molto le acque si mescolano e anche quelle putride finiscono in mare; inoltre non c’è certezza, con le piene fognarie, che i depuratori non sversino. Anni di sperimentazione con l’acido peracetico non hanno prodotto niente: tutto bloccato dall’anno scorso, con parecchi soldi pubblici finiti letteralmente ai pesci.
Il referente regionale per il peracetico era e resta il Comune di Camaiore. "Nella videoriunione del 5 giugno con l’assessore regionale Federica Fratoni – dice il sindaco Alessandro Del Dotto – abbiamo deciso di modificare gli accordi del Piano di programma per la balneazione, con una nuova intesa a fine luglio. C’è di buono che Gaia sta rispettando i tempi dei lavori finanziati per l’estensione delle reti fognarie e gli adeguamenti dei depuratori. Sarà tutto pronto nel 2021". Quindi l’estate in corso resta affidata alle sorti del meteo. "Ma io – aggiunge Del Dotto – ho chiesto la riattivazione della sperimentazione col peracetico almeno nelle idrovore, cosa che aveva dato ottimi risultati. Le assessore Fratoni e Saccardi scriveranno all’Istituto superiore di sanità perché autorizzi l’immissione anche nell’alveo dei canali". Qui bisogna riavvolgere il nastro: perché dopo i risultati del 2018 col peracetico nelle idrovore, il Ministero della sanità aveva bloccato tutto in attesa di verifiche sull’ipotesi che l’acido peracetico alteri i microorganismi vegetali e animali necessari all’equilibrio dell’ecosistema dei canali e del mare. Dopo anni, siamo al punto di partenza.
Infine, sempre per la Fossa dell’Abate su cui gravano Lido di Camaiore e Città Giardino a Viareggio, resta inconclusa l’opera degli spandenti a mare, le tubazioni che spingono l’acqua al largo, dove maggiore è l’azione del sale."Qui il capofila è Viareggio – conclude Del Dotto – Abbiamo chiesto alla Regione 200 mila euro, a cui i Comuni ne aggiungono 100 mila a testa, per proseguire la manutenzione dei due spandenti esistenti, e costruirne altri due. Rientra tutto nel nuovo accordo di programma, ma i lavori saranno fatti dopo l’estate. Sarà un’opera lunga, e finora la manutenzione è andata a rilento a causa del maltempo". Il progetto viareggino per l’intervento di efficientamento è atteso il 20 giugno.
Beppe Nelli