Nuove regole per i banchi del pesce sul molo

La vendita diretta consentita solo a barche fino a 12 metri e per prodotti di giornata

Due pescatori sul molo, immagine simbolo della città

Due pescatori sul molo, immagine simbolo della città

Viareggio, 27 settembre 2019 - Nelle cassette riparate dagli ombrelloni un po’ stinti dal sole ci sono le stagioni che si rincorrono, c’è il lavoro di una notte, tutta la generosità del mare. Le bancherelle del pesce che si stendono una accanto all’altra lungo il molo sono un simbolo della città, un caratteristico spaccato della storia viareggina e dei suoi sapori. Sono una cartolina, il luogo del cuore. E adesso, dopo il voto favorevole del consiglio comunale, sono anche disciplinate all’interno del regolamento del mercato ittico comunale (approvato nel maggio 2016) dall’articolo 39 bis che norma, appunto, la vendita diretta del pesce. IL REGOLAMENTO , che per anni è stato sostituito dalle ordinanze di Capitaneria e Autorità Portuale, è già entrato teoricamente in vigore, anche se materialmente partirà dal primo ottobre, ovvero quando terminerà il mese del fermo. La vendita diretta in banchina è dunque consentita alle unità adibite alla ‘piccola pesca’, vale a dire a pescherecci fino a dodici metri, e per piccoli quantitativi di prodotti ittici raccolti nelle 12 ore precedenti. Fino a un massimo di 40 chili e a un valore commerciale di 50 euro per ogni singola transazione, (esclusa l’Iva). E’ autorizzato alla vendita solo il produttore del pescato, quindi l’equipaggio del peschereccio (in possesso dei requisiti igienico sanitari previsti dalla normativa sulla somministrazione di alimenti freschi), e in orari di ormeggio definiti: dal 1° giugno al 30 settembre, dalle 7 alle 10.30 e dalle 18 alle 20 di ogni giorno; e dal 1° ottobre al 30 maggio, dalle 7 alle 11.30 e dalle 15.30 alle 17.30, di ogni giorno, festivi compresi (salvo che per quelle unità da pesca per le quali sono previste giornate di fermo obbligatorio). Al termine dell’attività i pescherecci dovranno lasciare la zona di vendita, verificando che sia sgombra da ogni attrezzatura e che le banchine siano lasciate in perfette condizioni igieniche. «UN LAVORO importante – commenta il vicesindaco Valter Alberici – iniziato nel 2018 con la Capitaneria, l’Autorità Portuale, alla Asl e la Cittadella della Pesca. Finalmente abbiamo un regolamento che norma traffico, approdi ma anche la gestione pratica della vendita diretta». «Il tutto – continua – con un’attenzione particolare alla pulizia dei luoghi e alla sua conservazione del pescato che sia garanzia per il consumatore finale». I PRODOTTI ittici in vendita infatti devono essere protetti da contaminazioni; arselle e lumachini di mare devono essere venduti confezionati ed etichettati; è vietata la decapitazione, eviscerazione e squamatura dei prodotti della pesca direttamente in banchina; conseguentemente, il pesce deve giungere al punto di sbarco e vendita già incassettato ed etichettato. E’ inoltre vietato il raffrescamento del pescato e deve essere garantita l’aggiunta costante di ghiaccio per mantenere bassa la temperatura. «Un nuovo modo di stare in banchina – conclude Valter Alberici – sul Lungo Canale Ovest che si conferma comunque punto di vendita tradizionale ma, finalmente, definito da regole precise».