
"Non si parla solo russo" Murzi ribatte al reportage uscito sul Financial Times
"Forte dei Marmi non parla solo russo: è un paese che non si è svenduto e ha difeso la propria identità". Al sindaco Bruno Murzi è andato di traverso il reportage del quotidiano britannico Financial Times dal titolo "A Forte metà delle persone sono turisti, metà sono in esilio". "Questo paese – ribatte il primo cittadino – parla turisticamente per più del 52% italiano e tra il 48% della clientela che proviene da tanti Paesi stranieri c’è chi parla certamente il russo e l’ucraino, ma anche l’americano, l’arabo, il francese il tedesco. A seguito della pandemia e delle guerra il numero delle presenze russe è crollato dalle 27mila del 2019 alle 4000 circa del 2022. I primi russi che arrivarono a Forte dei Marmi negli anni 2000, tra cui anche alcuni oligarchi, hanno certamente contribuito a creare un mercato, ad aumentare la qualità dei servizi e di conseguenza incrementare alcuni prezzi e valori immobiliari. Oggi è diverso: sono persone cosiddette “normali”, imprenditori che hanno una capacità di spesa certamente elevata, girano tra i negozi, vanno a fare la spesa nei supermercati dove andiamo anche noi e hanno voglia di vivere Forte dei Marmi per quello che è. Ci sono anche famiglie russe che svernano nel nostro Paese ma non superano le 100 unità di persone. Qui non c’è alcuna differenza tra russi ed ucraini perché convivono in pace. Forte dei Marmi ha inserito nelle proprie scuole oltre 40 bambini ucraini e, grazie ad una donazione di Oleg Tinkov, è stato realizzato anche un progetto per favorne l’inserimento nella comunità".
"Alcuni imprenditori, sia russi che ucraini – insiste Murzi – hanno fatto degli investimenti importanti sul nostro territorio come l’acquisto di alberghi o stabilimenti balneari anche se su 100 stabilimenti più di 70 sono ancora gestiti da famiglie fortemarmine. Non abbiamo notizie di ville di Putin, sappiamo invece che c’è una casa riconducibile a una società collegata al presidente dell’Ucraina Zelensky e a sua moglie. E’ stata smentita, da parte della famiglia la presenza di una villa collegata a Yevgeny Prigozhin, il fondatore del Gruppo Wagner. Forte dei Marmi Innanzitutto non è il Twiga, che è a Pietrasanta, e non è solo l’Alpemare di Bocelli: è Le Boe, Le Dune, le due bellissime spiagge comunali e tutti gli stabilimenti balneari che sanno offrire servizi dai più tradizionali, popolari fino ai più esclusivi. Questo paese non si è svenduto ai russi né ad altri. Forte dei Marmi ha fatto sempre turismo, fin dagli inizi del secolo scorso quando molti artisti ed intellettuali scelsero questa zona e continuano a sceglierla questo Paese è rimasto un luogo che non ha ceduto alle voglie edificatorie, è un paese che ha tutelato con le unghie e con i denti il proprio ambiente, con uno sguardo ampio sui bisogni della propria comunità. A Forte dei Marmi gli stabilimenti balneari non possono fare cene tutte le sere durante l’estate ma c’è un numero limitato per evitare che la spiaggia prenda tutto quanto senza lasciare nulla ai ristoranti del centro. Quindi siamo un paese diverso che la giornalista forse non ha avuto modo di scoprire. Sarebbe stato meglio per capire cosa è Forte dei Marmi, se fosse venuta a vedere il concerto all’Alba di Ferragosto o gli appuntamenti culturali, le mostre e gli spettacoli di Villa Bertelli, se avesse descritto quella che è la Forte dei Marmi del turista che ama venire qui in villeggiatura, che gira in bicicletta e che ricerca un ambiente tranquillo, i servizi di qualità, la cultura di alto livello. Mi dichiaro disponibile a far fare un giro per il paese alla giornalista, per mostrarle anche quegli aspetti più tradizionali e storici che costituiscono una delle parti fondamentali di questo luogo e farle conoscere la vera anima di Forte dei Marmi. Perché a noi fortemarmini – conclude – rimane questa sensazione di vivere un paese che ha quasi due vite, una estiva più intensa, lunga due mesi, e una invernale e primaverile di relax, tranquillità e pace, francamente invidiabile"
Francesca Navari