"Noi l’avevamo previsto". Il grido della politica: "Va subito chiuso tutto"

Il delegato Ghiselli: "Sono stato il primo ad oppormi fermamente a quel sito. La Regione imponga lo stop con opere di messa in sicurezza idraulica a carico del privato".

"L’avevamo detto". È il rabbioso grido di dolore che arriva dalle parti politiche. In primis dal consigliere delegato all’ambiente di Forte dei Marmi, Enrico Ghiselli, unico a parlare in modo chiaro di necessita "di chiudere defnitivamente la discarica" nel recente tavolo di confronto tra amministratori della Versilia. "Quanto accaduto – tuona Ghiselli – è la dimostrazione di quanto quel sito sia inidoneo in assoluto ad ospitare qualsiasi discarica, come dichiarato dall’Università di Pisa. Riconfermo in modo forte la necessità di chiusura definitiva di Cava Fornace, predisponendo ovviamento tutte quelle canalizzazioni atte a smaltire le acque piovane dal punto di vista ingegneristico, per evitare ogni rischio futuro. La Regione adesso deve coinvolgere il gestore per compartecipare anche a queste spese ed è necessario che imponga in primis la chiusura con bonifica dei luoghi. Mi auguro che le risultanze delle analisi Arpat non destino particolari problemi ma che andava messa mano a quella situazione era da capire da tempo".

Anche il M5S rivendica di essersi sempre schierato per la chiusura di Cava Fornace con interrogazioni presentate nel 2020 dall’allora senatore Gianluca Ferrara in Parlamento, che da quelle della consigliera Noferi in Regione. "A nulla – dice la rappresentante territoriale Maria Lucia Manfredi – sono valse le richieste dei comitati di cittadini e di alcuni comuni di evitare peraltro un ampiamento della discarica. Ciò che sta accadendo dimostra che il pericolo ambientale paventato da molte parti è una realtà e non un’utopia". Sulla stessa linea FdI che anticipa un’interrogazione regionale. "In molti e da anni dicevano che il sito non era idoneo per alcun tipo di discarica – evidenziano il vice presidente del gruppo regionale di FdI Vittorio Fantozzi e la coordinatrice dei dipartimenti regionali del partito Marina Staccioli – parere che era stato espresso anche dal Ministero dell’Ambiente, senza dimenticare che la discarica non è adeguata alle direttive dell’Unione europea: vicino si trovano vigneti, a 500 metri il centro abitato, il Lago di Porta, il mare, e lambisce le falde acquifere che forniscono acqua a tutta la Versilia".

Si unisce al coro la Lega che dal 2015 chiede la dismissione della discarica. "Non è il caso di creare allarmismi – premettono l’onorevole Elisa Montemagni e il segretario provinciale Riccardo Cavirani – ma è la dimostrazione che il sito non è idoneo e la regione non può autorizzare a proseguire con i conferimenti". Il Pd di Pietrasanta ha prontamente informato l’assessore regionale Monia Monni. "Il percolato – sottolinea il partito – sta confluendo nel Lago di Porta come abbiamo appurato con un sopralluogo della segretaria Claudia Dinelli e del vicepresidente della Provincia Nicola Conti. Fino a quando rimarrà attiva il territorio vivrà con la possibilità che si verifichi un danno ambientale irreversibile"

Francesca Navari