"No alla guerra nelle sfilate". Ma ci saranno anche gli Alpini

Nel mirino la scelta compiuta dalla Fondazione di chiamare le bande militari. Accuse di "servilismo" per il conflitto in Ucraina

Migration

"Fuori la guerra dal Carnevale". Monta la rabbia a sinistra per la scelta di far sfilare la banda militare della Nato al quarto corso di domenica 19 febbraio. Nessuna polemica, invece, per quanto riguarda la banda degli Alpini. Contro la decisione della Fondazione si è schierato lo Spazio Progressista, che ricorda come "nel 1973, per il centenario della manifestazione, sfilò il carro fuori concorso ’Guerra e Pace’ di Arnaldo Galli. Un’allegoria che inneggiava alla Pace. Quest’anno, per i 150 anni, sfilerà la banda della Nato. Non condividiamo questa scelta: oggi che la guerra è alle porte, che l’Europa è sull’orlo del conflitto nucleare, anche il Carnevale di Viareggio, da sempre promotore di pace e fratellanza, deve mandare segnali di pacificazione e disarmo. Auspichiamo che la decisione venga revocata".

Sulla stessa linea Rifondazione Comunista, che parla di "un insulto ai valori di pace del Carnevale di Viareggio, fatti di pace e antimilitarismo – scrivono il segretario del circolo ’Nilo e Milziade Caprili’ Bruno Belluomini e il segretario federale Nicolò Martinelli –; questo servilismo ci sta portando verso la terza guerra mondiale. Ocorre ancora una volta che il nostro Paese sia in grado di opporre le sue migliori forze e intelligenze: noi di Rifondazione disobbediamo e disertiamo gli ordini di guerra della Nato, ci opponiamo a eventi dal chiaro sapore militarista e imperialista che nulla hanno a che fare con la tradizione pacifista del Carnevale e invitiamo tutte le forze della società civile cittadina a ribellarsi e boicottare questa goccia che fa decisamente traboccare il vaso. La pace con le bombe non si fa – concludono citando il maestro Barghetti – è come il cavolo sul baccalà".

Al fronte anti-banda si unisce anche il Pci di Paolo Annale: "Si tratta di una scelta che non ha tenuto conto del suo contenuto ’bellicistico’. O ancora si tratta di un gesto apotropaico? – si domanda –; chiediamo chiarezza, per comprendere dove la Fondazione voglia portare il Carnevale".