
Turismo
Forte dei Marmi (Lucca) 12 aprile 2022 - La tassa di soggiorno non sarà introdotta neppure nell’estate 2022. L’amministrazione comunale ha infatti deciso di slittare al 2023 l’applicazione della tariffa per il pernottamento in hotel e strutture ricettive "per favorire una ripartenza serena della stagione turistica". La giunta aveva reinserito la tassa di soggiorno nel bilancio di previsione in base alle aliquote standard che furono concordate con gli albergatori nel 2019 (4 euro per hotel a 5 stelle; 2,50 per i 4 stelle; 1,50 per i 3 stelle e 1 euro per 1/2 stelle, 2 per affittacamere e 1,50 per b&b): l’imposta doveva debuttare infatti nel 2020 ma nel pieno della pandemia fu sospesa, con l’intenzione di applicarla nel 2021, quando invece poi l’amministrazione ha scelto di posticiparne ulteriormente i tempi.
Con sollievo da parte di tutti gli albergatori. "Nel prossimo consiglio comunale – illustra l’assessore al bilancio Andrea Mazzoni – metteremo all’ordine del giorno la non applicazione della tassa di soggiorno anche per la prossima estate. Infatti l’emergenza sanitaria è cessata solo il 31 marzo dopo due anni pesanti di pandemia; a ciò si aggiungono le problematiche che devono affrontare le strutture per l’aumento delle bollette mentre ancora non è certo se verranno riproposte le agevolazioni statali introdotte per il Covid e relative alla Tari. Alla luce di tutti questi fattori l’amministrazione ha fatto una profonda riflessione, ritenendo importante garantire anche quest’anno un sollievo agli operatori turistici che si troverebbero, oltretutto, a dover compiere una corsa contro il tempo per aggiornare i propri sistemi informatici con aggravio di pratiche amministrative".
L’assessore Mazzoni non si dice affatto impensierito per i 400mila euro di introito stimato che verranno dunque a mancare e che era previsto fossero destinati all’assunzione di vigili estivi per garantire la sicurezza durante la stagione turistica. "Il consuntivo approvato in giunta – illustra – presenta un avanzo libero di 11 milioni 700mila euro: una cifra consistente frutto degli oneri di urbanizzazione che in gran parte sono stati comunque già impiegati per investimenti sul territorio".