Amava la Versilia da sempre, tanto da aver ereditato insieme ai suoi familiari la casa sopra Camaiore dove sua nonna viveva già dal 1945. Il destino ha voluto che proprio qui la sua giovane vita si sia bruscamente interrotta a causa di una meningite fulminante che non gli ha dato scampo. Ma Diego Oggioni, imprenditore e sportivo lombardo scomparso nei giorni scorsi a soli 54 anni, sarebbe felice di sapere che altre cinque vite avranno una speranza grazie all’espianto degli organi a cui i suoi familiari hanno dato il consenso. Lo hanno fatto con il cuore a pezzi, ma consapevoli che la generosità per cui Diego era amato da tutti non poteva che regalare questo finale. Che è poi il sentimento che hanno provato i vicini di casa della famiglia Oggioni, visto il rapporto ormai fraterno che si era instaurato. Lo shock per la tragedia improvvisa che ha unito la Versilia a Lissone, cittadina della Brianza di cui Diego era originario, è stato tremendo.
L’imprenditore, titolare insieme al fratello Roberto di uno studio commercialista a Milano, si è sentito male mentre era in casa, in vacanza, ed è entrato subito in coma. Quando hanno capito che purtroppo non c’era più nulla da fare, i familiari non ci hanno pensato due volte e hanno acconsentito all’espianto degli organi, tra cui il cuore, i reni e un polmone. "La cosa più bella – ha detto il fratello Roberto – è stata quando ci ha telefonato l’ospedale Versilia per informarci che con gli organi donati da Diego sono state salvate ben cinque vite. Vogliamo ricordarlo così: generoso e altruista fino all’ultimo, un grande esempio per tutti noi. Sapere che grazie a lui cinque persone potranno continuare a vivere ci riempie di speranza". Oggioni, che lascia la moglie Marzia e le figlie Viola e Anna, di 7 e 4 anni, era anche dirigente del Lissone Volley team, dove in precedenza aveva giocato per diverse stagioni. La salma è stata poi trasportata da “La Piramide“ alla chiesa di San Giuseppe Artigiano di Lissone, dove si sono svolti i funerali.
Daniele Masseglia