La morte di don Beniamino, in tanti per l'ultimo saluto. Lo strazio della mamma: "Perché?"

Il sacerdote, originario di Carrara, parroco di Capezzano, Monteggiori e Santa Lucia, è morto in un tamponamento sulla Bretella

Il funerale di don Beniamino Bedini (foto Aldo Umicini)

Il funerale di don Beniamino Bedini (foto Aldo Umicini)

Camaiore (Lucca), 4 maggio 2019 - Lucchesia in lutto con tutta la vallata di Camaiore, una folta folla contrita ha rivolto l’ultimo saluto a don Beniamino Bedini, il prete della gente. Serrande chiuse, le persone in piedi perfino nella strada, la piazza della sua chiesa gremita di volti tristi e ancora increduli, mentre il rito funebre, officiato dal vescovo uscente Italo Castellani, ha inizio attorno alla bara, con la foto di don Beniamino appoggiata di fronte, il viso aperto come lo era il suo cuore. Ci sono tutte le autorità, religiose e civili, il sindaco Alessandro Del Dotto, il picchetto d’onore del Comune e fuori, schierati, i poliziotti, di cui era stato cappellano, i volontari della Misericordia, degli Scout, delle associazioni, i fedeli.

Don Beniamino Bedini mentre celebrava messa
Don Beniamino Bedini mentre celebrava messa

Il primo pensiero del vescovo Castellani va alla mamma Lina e ai familiari, la nonna, i fratelli e la sorella, i nipoti, coloro che sentono più forte e più vicina la perdita, il lutto profondo di una vita di 46 anni spezzata dal destino tre sere fa, in un incidente sulla Bretella. Ma per la lettera di Giovanni e il Vangelo di Luca, che ripercorre la parabola della resurrezione e del miracolo di Cristo, il destino è semplicemente la ‘provvidenza’ e quella vita prosegue altrove per fede e amore.

"La mamma di Don Beniamino mi ha chiesto il perché - esclama il Vescovo - perché il figlio le sia stato sottratto...la Fede può dare risposte". Una domanda lunga e lontana quanto la nascita dell’universo, perché non è naturale sulla terra che un figlio lasci questa vita prima della madre: lei, rimasta vedova da giovane con cinque figli da tirare su. Beniamino aveva solo quattro anni quando suo padre morì. Presenti tutti i parroci, da Lucca a Carrara, uniti nella preghiera: il Vicario don Michelangelo Giannotti, don Damiano Pacini, don Bruno Frediani, tutti i parroci di Camaiore, don Angelo, predecessore di Beniamino, il priore monsignor Silvio Righi.

Scorrono infatti per lui preghiere e canti semplici, recitati come per un familiare, un amico fidato, sempre pronto a sostenere gli altri nelle difficoltà. Il mistero della rinascita in un’altra dimensione, che possiamo comprendere solo affidandoci a Dio, domina l’orazione. La parrocchia lo saluta infine con una commovente lettera che riassume il suo essere allegro, amante della musica, dell’arte e delle cose belle dell’esistenza, che don Beniamino sapeva davvero apprezzare e condividere. L’umanità non è una dote da tutti ed è proprio questa che traspare dalle parole lette. Sono talmente tanti i pensieri per lui scritti ed inviati alla famiglia e alla parrocchia in queste ultime ore, che vengono procrastinati nella lettura al primo anniversario della morte, tra trenta giorni. Pensieri che segnano le anime e i percorsi di tutti, che non passano, che stringono cuore e viscere perché, senza persone come don Beniamino, siamo davvero tutti più soli.

CHI ERA DON BENIAMINO - Originario di Carrara, don Beniamino si era formato al seminario di Lucca. Era stato a lungo cappellano e poi co-parroco nel popoloso quartiere di Sant' Anna, proprio a Lucca. Era stato cappellano della polizia stradale di Viareggio, i cui agenti hanno effettuato i rilievi dell’incidente. Dal 2015 era stato nominato parroco di Capezzano, Monteggiori, Santa Lucia dove la sua opera è stata subito apprezzata dai parrocchiani che si erano legati a lui. Si è spento il 30 aprile in seguito a un incidente stradale lungo la Bretella.

LA LETTERA DEL NUOVO VESCOVO - Il nuovo arcivescovo Paolo Gilietti ha inviato una lettera all'arcivescovo uscente Italo Castellani in occasione del funerale di don Beniamino. La pubblichiamo di seguito. CARISSIMO fratello Italo, desidero rendermi presente con queste poche righe a te, alla mamma e alla famiglia di don Beniamino, ai confratelli del presbiterio di Lucca e ai fedeli della comunità parrocchiale di Capezzano Pianore. Penso sarete in tantissimi a pregare insieme per dare l’ultimo saluto a don Beniamino, che tanto bene ha seminato nel suo ministero tra la gente e tra i giovani. Mi immagino i sentimenti di sconforto, di tristezza e anche di rabbia per la perdita improvvisa e prematura di un figlio, di un fratello e di un padre tanto amato, che io solo per pochi giorni non ho avuto la gioia di conoscere. “Perché?” ci domandiamo tutti, bisognosi di trovare un senso a un avvenimento che umanamente ne è privo. Questa domanda deponiamola ai piedi del Volto Santo, nel giorno di Santa Croce; forse non ci sarà dato di comprendere, ma forse ci sarà dato di sentire che non siamo lasciati soli nel dolore da colui che ha voluto condividere fino in fondo la nostra tristezza per la perdita delle persone care, la nostra sofferenza e nostra la morte. Cari amici, lasciatevi, in queste esequie, abbracciare dal Signore Crocifisso e Risorto, per accogliere da lui – che solo può darli – i doni della speranza e del conforto. Oggi anch’io, nella Messa, li chiederò per voi e anche per me. Un caro saluto nel Signore. + Paolo

Isabella Piaceri