REDAZIONE VIAREGGIO

"Mio figlio finalmente felice. E tutto grazie a Laborandia"

La lettera di una madre alle operatrici del servizio voluto da Comune e ICare

C’è un’unica cosa, la più importante, che un genitore spera per il proprio figlio: che sia felice. Sereno. Soprattutto quando la felicità, la serenità, sono una conquista faticosa. Come una vetta, dopo un passo di montagna. E per questo, “facendo caso alla felicità“, una mamma ha deciso di raccontare pubblicamente la sua esperienza, e dell’estate trascorsa dal figlio nel centro estivo gratuito “Laborandia“, rivolto ai bambini da 5 ai 14 anni con disabilità, organizzato dal Comune, con l’assessora al sociale Sara Grilli, e il supporto di ICare, della fondazione Ti Amo e della cooperativa Di Vittorio.

"Io e mio marito siamo partiti molto scettici" premette la madre. Il bimbo ha una malattia rara all’intestino e difficoltà di espressione "Per questo, inizialmente, abbiamo deciso di fargli frequentare il centro solo due volte a settimana". Presto però le cose sono cambiate, perché il bambino "ha mostrato una grande serenità e gioia di partecipare, che – prosegue la mamma – ci hanno spinto a chiedere la possibilità di aumentare la frequenza". Così è stato, "e nelle ultime settimane ha frequentato addirittura cinque giorni su cinque".

"Mio figlio – racconta ancora – ha passato un’estate serena, divertente, insieme agli altri bambini e alle operatrici che hanno saputo accoglierlo e comprenderlo sin dal primo giorno. In una struttura magnifica, che parla al cuore, che sa di casa già dall’ingresso. E questo – dice – non è scontato. Ha potuto così trascorrere la sua estate in un ambiente non giudicante, che con semplicità ha permesso al mio bambino di sentirsi in un ambiente protetto, dove voler tornare, ogni giorno, zainetto in spalla, per abbracciare operatrici e compagni".

I genitori ringraziano dunque le operatrici "che con professionalità e amore hanno lavorato bene, anche con un caldo allucinante", le coordinatrici del progetto, le dottoresse Nardini e Cordoni, "per la presenza costante". "E chi ha permesso che tutto ciò potesse esserci. Chi ha pensato al mio bambino, a proporci questa esperienza per lui. Garantendo un supporto per un’estate intera, una sostegno enorme per una famiglia come la nostra". E la speranza "è che questa esperienza possa ripetersi anche in futuro. Che questo spazio accogliente possa replicarsi in altri momenti, con queste professionalità che hanno lavorato in sinergia e permesso a tanti bambini, ragazzi con una disabilità anche non semplici, di trovare un luogo in cui esprimersi ed essere felici. E alle famiglie – conclude la mamma – di avere uno spazio sicuro, dove poter lasciare i propri figli per qualche ora". E ritrovarli felici, il dono più importante per un genitore.