Mille nati a Camaiore "Le puerpere scelgono l’Ospedale Versilia per partorire sicure"

Il primario Antonelli spiega le ragioni del primato e della rinomanza che richiamano tantissime donne forestiere: "Siamo un reparto di secondo livello dotato di terapia intensiva per i bambini prematuri".

Mille nati a Camaiore  "Le puerpere scelgono  l’Ospedale Versilia  per partorire sicure"

Mille nati a Camaiore "Le puerpere scelgono l’Ospedale Versilia per partorire sicure"

Martina

Del Chicca

Poco meno di mille “camaioresi“ sono nati e nate nel 2022. Per l’esattezza 996. Il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale “Versilia“ si conferma uno dei più fecondi dell’Area Vasta, secondo per numero di nascite soltanto a quello di Massa (al Noa le nascite nel 2022 sono state 1.184, 861 al San Luca di Lucca, a Barga 198, a Livorno 827, a Cecina 612, a Pontedera 740 e a Portoferraio 138) e dell’intera Regione. Nonostante il calo della natalità che si registra in tutto il Paese, al “Versilia“ la flessione nell’ultimo anno si attesta intorno all’1,5%, decisamente inferiore rispetto a quella registrata dagli altri reparti della Toscana dove la percentuale oscilla tra il 3 e il 4%. E questo perché al Versilia, riconosciuto come centro d’eccellenza, scelgono di partorire donne da tutta la Provincia e non solo. Non solo partorienti; il reparto di ostetricia e ginecologia attrae anche il personale sanitario. Sono infatti cinque i medici che hanno fatto richiesta di trasferimento per entrare nell’equipe diretta dal primario Andrea Antonelli.

Dottor Antonelli, perchè tante mamme scelgono il Versilia?

"Credo che una delle ragioni principali sia che l’ospedale è dotato di una neonatologia di secondo livello, con una terapia intensiva neonatale in grado di dare assistenza ai bambini nati da 29 settimane in poi. Dunque anche chi non ha un parto prematuro si sente comunque sicuro e garantito da questo supporto. E poi ci sono altre caratteristiche specifiche, alcune uniche, che l’hanno fatto diventare un polo di riferimento"

Ad esempio?

"Intanto nel nostro ospedale viene garantita a tutte le donne, 24 ore su 24, l’assistenza di un anestesista dedicato esclusivamente alla sala parto. Poi abbiamo la vasca per il parto in acqua, un percorso che in particolare scelgono le donne che vogliono partorire in modo naturale e che non gradiscono l’anestesia, comunque sempre garantita e volontaria".

Da qualche settimana ai padri viene consentito di partecipare, in sala operatoria, anche al parto cesareo. Com’è stata la risposta?

"Credo che per le famiglie sia una bellissima opportunità, perché come per il parto naturale si instaura subito il contatto pelle a pelle. Infatti l’abbiamo battezzato “il cesareo dolce“. Per arrivare a concretizzare questa possibilità, in piena sicurezza, abbiamo fatto un studio di fattibilità costruendo un protocollo speciale che vale per i parti programmati. Non d’urgenza".

Quando è arrivato, era giugno 2021, che reparto ha trovato?

"Sapevo che era un ottimo reparto. Ed effettivamente è di altissimo livello, con grandissime professionalità sia nell’area di ostetricia che in quella di ginecologia. Più di quanto avrei mai immaginato. Ci lavoro molto bene e volentieri".

E che cosa vuole portare a questo reparto?

"Stiamo lavorando per migliorare l’organizzazione complessiva, per fare di questo gruppo formato da grandi individualità una squadra sempre più coesa. Per quanto mi riguarda, dunque per l’area medica, sto cercando di valorizzare ogni professionalità, per spingere al massimo i picchi di eccellenza all’interno di un grande team".

Quante donne può assistere il Versilia, per il parto?

"Non ci poniamo limiti. E siamo pronti ad accogliere tutte le donne e le mamme che vorranno scegliere questo ospedale per far nascere il loro bambino o la loro bambina. O i loro bambini... Diciamo che strutturalmente il reparto, ad oggi, ha le potenzialità per supportare circa 1.300 parti all’anno. E mi auguro che siano, ogni anno, di più"

E che la paura per il futuro, così precario, possa lasciar spazio alla fiducia.