Mille leggende vivono intorno a piazza Mazzini

La zona di piazza Mazzini è legata a diverse dicerie e leggende viareggine. Nell’agosto del 1822 proprio lì davanti venne restituito dal mare il cadavere di Shelley. Nel 1902 l’ingegnere Castoldi costruì una villa e la donò alla figlia Enedina, da cui prese il nome. Secondo una leggenda la villa era infestata dal fantasma di Zely, figlia di Enedina e del marito Sollmann Bertolio, uccisa dal padre. Tra i viareggini cominciò a diffondersi la voce che la casa fosse infestata da misteriose larve notturne e ben presto la si chiamò “Villa degli Spiriti”, i viareggini si radunavano davanti alla villa la sera convinti di vedere muoversi al suo interno dei fantasmi. Con la morte di Enedina Castoldi, nel 1937, a 61 anni, la famiglia di Sollmann Bertolio si estinse. Le leggende sulla villa non finirono qui. Una diceria racconta che Villa Enedina venne donata direttamente a Benito Mussolini. Nella realtà la villa, che già durante la prima guerra mondiale era stata requisita per essere messa a disposizione dei profughi del Trentino-Veneto, passò allo Stato. Negli anni 30 villa Castoldi venne demolita e sul terreno venne edificata la nuova Casa del Fascio di Viareggio. Dopo la Liberazione, la Casa del Fascio venne requisita dagli americani, che ne fecero un circolo ricreativo per soldati, e da quel momento nacquero un sacco di voci riguardo a cosa avvenisse all’interno del circolo. In ultimo, è diffusa la storia, del tutto infondata, che il giorno dell’esplosione in quel posto ci fosse una festa di ballo e che le ragazze presenti e uccise fossero 40.