REDAZIONE VIAREGGIO

Medaglia d’onore di Mattarella all’ex internato Fosco Guidugli

L’ha consegnata ai familiari il Prefetto Esposito. Il militare viareggino su deportato in Polonia ai lavori forzati

Giorno della Memoria: il Prefetto Francesco Esposito ha consegnato tre medaglie d’onore che il Presidente della Repubblica concede agli ex internati nei campi di prigionia durante il secondo conflitto mondiale. Gli insigniti della Provincia di Lucca sono stati Fosco Guidugli di Viareggio, Geremia Lorenzetti di Castiglione Garfagnana e Giovanni Unti di Porcari.

"Mai come quest’anno – ha detto il Prefetto Esposito – la memoria non si ferma. Anzi proprio ora, mentre siamo costretti a sostenere forti sacrifici, dobbiamo ancor più tener viva la memoria di quella orrenda pagina della storia recente dell’umanità. L’emergenza pandemica non deve portarci ad abbassare l’attenzione su quegli episodi di offesa dei diritti umani che ancora oggi minacciano il nostro vivere civile. Ricordare ma non solo, dobbiamo anche indagare le cause che portarono al compimento di quelle barbarie, affinché non si ripetano mai più". Per ribadire la centralità delle nuove generazioni, incaricate di mantenere vivo il ricordo ed essere testimoni di un modello di cittadinanza attiva, il Prefetto ha coinvolto anche la Consulta degli Studenti che ha preso “virtualmente” parte alla Giornata. Fosco Guidugli, nato il 1° agosto 1907, era militare di professione. Sottufficiale capocannoniere sull’incrociatore “Fiume”, fu ferito nello scontro di capo Matapan e fatto prigioniero. Liberato dai tedeschi, tornò in Italia, si sposò e riprese l’attività militare, incaricato di seguire i corsi per ufficiali a Gaeta e a Venezia.

Qui lo colse l’8 settembre; rinunciando alla fuga, fu catturato dai tedeschi. Dopo un lungo e terribile trasferimento in Polonia (Thorn, poi Gorlitz e Breslavia), fu costretto al lavoro forzato in condizioni di sopravvivenza sempre più dure. Il 20 settembre 1944 ricevette lo status di lavoratore civile straniero a Blechhammer nell’Alta Slesia, da dove fuggì il 24 gennaio 1945 per raggiungere il fronte russo a Staro Konstantinov. Da qui, dopo un avventuroso viaggio di circa un mese, tornò il 15 settembre a casa, a Viareggio.