Giovane padre muore a 40 anni, lutto a Viareggio. "Il suo sorriso, un grande esempio"

Massimo Pasquali portato via all’alba dei 40 anni da una malattia che ha combattuto con coraggio e il sostegno della famiglia. Dagli amici ai compagni di squadra, tantissimi i ricordi nel giorno del dolore: "Un uomo eccezionale"

Massimo Pasquali

Massimo Pasquali

Viareggio, 20 maggio 2023 - La gentilezza lo ha accompagnato sempre. Sin da bambino. Ed è riuscito a coltivarla anche da adulto. Massimo Pasquali era gentile con l’amore della sua vita, che otto anni fa, con la nascita dei suoi gemelli, si era quadruplicato. Con gli amici di sempre, e i vecchi amici che ritrovata per la strade della sua Viareggio; delle scuole elementari alle Mantellate, del calcio, quello giovanile e poi amatoriale, o del mare, riuniti sotto la tenda del bagno Alhambra. Ma lo era anche con i clienti della sua tabaccheria, e i perfetti sconosciuti. Ed è stato gentile anche con le avversità che ha attraversato in quarant’anni di vita. Con quella malattia spietata, che ha combattuto con il sorriso. Perché rimanesse, nonostante il dolore, tutto il bello della vita. L’ultimo gesto di un uomo gentile.

E belli, leggeri ma non superficiali, sono tutti i ricordi che si inseguono nel giorno più brutto. Quello dell’addio. “Massi“ che gioca con un pallone immaginario col compagno di classe, all’istituto Artiglio. Che canta una canzone di Bruce Springsteen, che tiene il tempo agitando le dita nell’aria come bacchette sulla batteria. “Massi“ che, con il fiore all’occhiello della giacca blu, bacia per la prima volta sua moglie Katia, il primo e l’amore di sempre. Che tiene stretti per mano i suoi figli, il primo giorno di scuola. Che, insieme alla sorella Simona, augura "buona vita" al vincitore di una schedina fortunata dell’Enalotto, giocata proprio nella tabaccheria “Salmaso“ che aveva rilevato qualche anno fa. Mascherato a Carnevale; presente ad ogni occasione importante, o difficile, dei suoi amici. Tantissimi. “Massi“ che abbraccia i suoi compagni di squadra e stringe la mano agli avversari. E che in ogni singolo istante, ogni fotografia, lascia uscire quel sorriso enorme. Largo come le sue spalle forti. Istantanee di una vita vissuta e condivisa. Fino all’ultimo.

"Massimo era ragazzo straordinario – lo ricorda Gigi Cecchi – Eravamo avversari sul campo, io allenatore del Seven e lui con la maglia del Discobolo. Eppure lo sentivo come fosse uno dei miei. Era leale, onesto, intelligente, innamorato della sua famiglia". "La sua educazione e il suo sorriso – dice invece l’allenatore Cristiano Ciardelli, che lo ha visto crescere con la casacca del Lido – mi hanno colpito da subito. E saranno per sempre un esempio".

Sabato 20 maggio alle 15, nella chiesa di Sant’Andrea, sarà celebrato l’ultimo saluto a Massimo Pasquali. “Massi“, "la gentilezza fatta persona" come lo ricorda chi ha avuto la fortuna di attraversare con lui un pezzo di questa vita.