
Marsili, il politico della gente comune
Non sapeva stare con le mani in mano. Doveva sempre fare qualcosa. Soprattutto per gli altri, perché in lui la dote dell’altruismo era elevata all’ennesima potenza. Franco Marsili, camaiorese doc, ma conosciuto un po’ ovunque perché era una persona dai mille interessi, può essere ricordato in mille modi a quattro anni e mezzo dalla sua scomparsa. I quattro punti cardinali della sua vita erano la famiglia-lavoro, la politica, lo sport, la comunità-solidarietà. E su questi fronti si è speso con impegno, generosità, utilizzando il tempo libero e guardando sempre con un occhio attento a chi stava dietro... e non davanti. Lo aveva già dimostrato da giovanissimo emigrante nella terra dei canguri. Franco Marsili - e di questo ne andava molto fiero - era diventato il rappresentante della folta comunità italiana del quartiere dove abitava e lavorava. La dialettica non gli mancava. E con quel volto rassicurante dispensava fiducia. Ripagata dai fatti e dalle piccole conquiste quotidiane per gli italiani d’Australia.
Una volta rientrato a Camaiore, non solo aveva aperto un’attività commerciale nel cuore della città ma si era speso in politica, rappresentante di una Sinistra che voleva vivere in mezzo alla gente comune e non salottiera. Non solo: siccome lo sport, in particolare il calcio senza dimenticare il ciclismo, era nelle sue corde, era diventato un altro fronte su cui confrontarsi, diventando dirigente della società calcistica locale, esportando le sue competenze anche in altri club della Toscana. "Mi piace e mi diverto - diceva - ma non posso trascurare la città". Così Franco Marsili fu colui che riaccese il sacro fuoco del Palio dei Rioni, centrando un obiettivo che gli scettici avevano etichettato come impossibile. La politica - come assessore allo sport della giunta di Cristiano Ceragioli - gli concesse qualche passerella in occasione degli eventi organizzati dal Comune ma si sentiva molto più a suo agio nel risolvere i problemi delle piccole società. La politica gli riservò semmai una grande delusione che fece fatica a metabolizzare: come assessore allo sport uscente, nel 2002 alla fine del doppio mandato di Cristiano Ceragioli, il suo nome non era presente nella nuova squadra del candidato sindaco della Sinistra, Riccardo Cima. Si tuffò allora nel sociale, dando voce agli anziani dell’Auser. Sempre in moto. Per gli altri. Se chiedete oggi “Chi era Franco Marsili?” la risposta più frequente sarà “Una gran bella persona”.