FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Incubo nella tempesta di Rapallo: "Ci siamo legati ai pali della luce per salvarci"

Parla il comandante Andrea Malfatti, di Torre del Lago

Il disastro in porto a Rapallo (Ansa)

Viareggio, 31 ottobre 2018 - «Un'avventura  apocalittica». A raccontare l’incubo vissuto nel pieno della tempesta che ha devastato il porto di Rapallo è il comandante Andrea Malfatti, 45 anni di di Torre del Lago, che lunedì si trovava a bordo dello yacht da 31 metri di un industriale milanese, assieme al marinaio viareggino Stefano Paoli di 31 anni. La barca, ormeggiata in porto, è stata travolta dall’onda oceanica che ha abbattuto la diga, dando inizio ad una lunghissima notte di panico: i due marittimi hanno prima cercato riparo su yacht vicini, poi in banchina dove, per evitare di essere inghiottiti dalle onde, si sono legati a pali della luce.

«Tutte le navi si sono trovate in balìa della risacca – racconta il comandante Malfatti – in una situazione impossibile da gestire. La barca si stava fracassando in banchina, ho aggiunto altre cime ma sono state strappate come capelli. Intorno alle 19 ho deciso che era meglio abbandonare la nave ma la nostra passerella era lontana per arrivare in banchina: così, con grande spirito di collaborazione tra equipaggi, siamo stati alloggiati nella vicina barca ‘Sakara’, il 40 metri della famiglia di Al Fayed. In quel momento ho visto affondare il nostro yacht. Quando si sono strappate anche le cime del ‘Sakara’ – prosegue – in 15 ci siamo spostati sull’ultimo yacht vicino, per poi decidere di scendere dalla passerella in banchina. Appena scesi, un’onda ha sbalzato tutti alla distanza di 20 metri provocando contusioni. Erano le 21 circa e con noi c’era anche la moglie di un armatore e la sua colf. I cellulari erano in tilt e aspettavamo i soccorsi. Ci siamo legati ai pali della luce e agli scogli perchè le onde arrivavano dal molo e dall’interno del porto. C’è chi è andato nel panico, chi ha iniziato a piangere e ho avuto paura di morire. A notte fonda il reparto sommozzatori di vigili fuoco e protezione civile è arrivato e ci ha portato al centro di accoglienza. Alle 4 siamo rientrati a Viareggio. Stamani (ieri; ndr) sono tornato a Rapallo – conclude Malfatti – e il Golfo del Tigullio era un cimitero di barche». Dal terribile nubifragio sono riusciti a salvarsi, montando velocemente su un gommone, anche Bartolomeo Gallo, comandante di Torre del Lago e Valerio Cosci direttore di macchine viareggino, che erano a bordo della barca di proprietà di Pier Silvio Berlusconi, «Il suegno». Anch’esso inabissato.