DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

L’auto sanitaria si ferma in un fosso, la denuncia: “Malato lasciato svenuto sotto il sole”

Viareggio, un anziano stava tornando a casa con il servizio di trasporto di un’associazione. La moglie lo ha salvato dopo oltre un’ora di agonia. Era sul sedile posteriore in stato d’incoscienza

L'uomo stava tornando a casa con il servizio di trasporto di un’associazione (foto repertorio)

L'uomo stava tornando a casa con il servizio di trasporto di un’associazione (foto repertorio)

Viareggio (Lucca), 9 agosto 2024 – Se il caldo infernale di questi giorni mette a dura prova anche le persone in salute, figurarsi quale può essere l’effetto su un anziano malato. Lasciato in auto in pieno pomeriggio – con le temperature di questi giorni – per oltre un’ora, mentre era affidato al servizio di trasporto di un’associazione di volontariato.

La vicenda risale alla giornata di sabato. L’uomo, un 80enne residente in una frazione della provincia di Lucca, era stato accompagnato all’ospedale Versilia per sottoporsi a una seduta di dialisi. Da lì, attorno alle 18, un’auto dell’associazione lo ha preso in consegna per riaccompagnarlo a casa. Sulla via del ritorno, però, la macchina a un certo punto si è fermata all’improvviso in un fossato.

Quel che è accaduto in seguito, la famiglia ha voluto comunicarlo sia all’Asl Toscana Nord-Ovest che alla stessa associazione, riservandosi la possibilità di intraprendere ogni azione a tutela del proprio caro. Il paziente "è stato lasciato solo, all’interno della vettura, senza aria condizionata, in stato di incoscienza e con 35 gradi all’esterno".

Solo dopo le 18,30 il personale ha informato per telefono la moglie dell’anziano del fatto che il viaggio verso casa si fosse interrotto. Comprensibilmente preoccupata, la donna è saltata in auto per andare a recuperare il marito, "trovato incosciente all’interno dell’abitacolo dell’auto medica", con il personale all’esterno "che nulla stava facendo per soccorrerlo". Di fronte a una situazione del genere, la moglie ha chiamato il 112 per chiedere aiuto, senza però trovare una sponda. A quel punto, poco prima delle 19,30, ha estratto personalmente il marito dall’auto in panne per riportarlo a casa.

“Abbiamo informato tempestivamente l’Asl e l’associazione perché vogliamo che nessun paziente possa trovarsi in una situazione del genere – spiega l’avvocato Denise D’Anniballe, che tutela la famiglia dell’anziano malato –; quando si organizza un servizio di questo tipo, bisogna assicurarsi che chi lo svolge sia adeguatamente attrezzato. Ne va della salute dei pazienti: quando è riuscito finalmente ad arrivare a casa, il mio assistito era fortemente debilitato. Inoltre, stiamo cercando di capire perché la telefonata al numero d’emergenza da parte della moglie sia rimasta senza esito. Chiediamo all’Asl di prendere ogni provvedimento per evitare che altri utenti, in futuro, possano trovarsi in simili condizioni".