
Leonardo Lera
Pietrasanta, 24 gennaio 2018 - Il rituale del dolore si è consumato anche ieri nella casa dell’architetto Tiziano Lera, dove è stata allestita la camera ardente del figlio Leonardo, stroncato da un infarto a soli 44 anni. Oggi, mercoledì, alle 15 nella chiesa di Strettoia si terranno i funerali (celebrati da don Danilo D’Angiolo, amico della famiglia) e poi ‘Leo’ verrà sepolto a fianco della mamma Laura, deceduta appena un anno e mezzo fa. E così quella splendida dimora a Palatina di Montignoso, immersa nel verde e teatro di tanti momenti felici, è stato teatro del più straziante addio. «Leonardo era impeccabile come sempre e sembrava un principe» commentano alcuni degli amici che ieri hanno compiuto il viaggio più triste. Perchè Leo, architetto ingegnoso e dall’indole vitale, se n’è andato davvero troppo presto: domenica ha avuto un malessere e così è rimasto in casa, mentre papà Tiziano si trovava a tagliare le piante nel parco circostante. Quando la moglie Merciva Tasseron è rincasata assieme ai due figli di 6 e 9 anni, il giovane è stato trovato riverso a terra, vicino al tavolo di lavoro. Urla strazianti, sirene del 118 e la concitata corsa all’ospedale. «E’ inimmaginabile ed ingiusto il dolore che un genitore può provare – è il commento del sindaco Bruno Murzi – la prova più pesante che possa mai capitare. Mi auguro che Tiziano trovi la forza di andare avanti per i suoi nipotini».
«Ho molti ricordi legati alla famiglia Lera – dice l’ex primo cittadino Umberto Buratti – e nella casa di Tiziano ho condiviso anche tanti momenti di allegria. Oggi purtroppo è stato il momento del dolore per la perdita così improvvisa di Leonardo che dal nonno e dal padre aveva preso proprio tutto: l’amore per l’arte, per il bello e per la vita». L’ex sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni, parla di «dolore immenso». «Leonardo – evidenzia – era un uomo pieno di vita, un bravissimo professionista che aveva seguito le orme del padre. Quello che è successo ha spiazzato tutti. A Tiziano e a Merciva rivolgo le più sentite e sincere condoglianze. Ti sono vicino amico mio». Amica da sempre anche Daniela Broch che quel giovanottone robusto e prestante l’ha visto addirittura quando la mamma lo aspettava in grembo. «Aveva uno stile differente dai giovani d’oggi – ricorda – era un vero gentiluomo, cortese e sempre profumato. Impeccabile anche nell’inconfondibile immagine estrosa, con quei capelli lunghi e il cappello sempre indosso». Leonardo lo ricorda ancora bambino la consigliera comunale di Seravezza Elena Luisi che nello studio di architettura Lera ha lavorato a lungo. «Avevo 19 anni – racconta – e lui appena 9. Era tranquillo e stava spesso in ufficio dove ha avuto la possibilità di respirare quell’ambiente eccezionale fatto di energia, natura e idee».
Francesca Navari