E' morto Leonardo Lera, professionista e creativo. Stroncato da un infarto a 44 anni

Figlio prediletto del bioarchitetto Tiziano Lera, ha progettato grandi opere

Leonardo Lera

Leonardo Lera

Forte dei Marmi, 23 gennaio 2018 - La notizia ha fatto vibrare una comunità intera. Se n’è andato improvvisamente, per infarto fulminante, Leonardo Lera, 44 anni, figlio del noto bio-architetto Tiziano Lera. Che adesso si trova a piangere un’altra scomparsa, visto che nel marzo 2016 se n’è andata l’amata moglie Laura detta ‘Lalla’ dopo aver a lungo combattutto contro la malattia.

‘Leo’ (anch’egli architetto) domenica ha pranzato fuori con la moglie olandese Merciva Tasseron e i due figli Ottavio e Vittorio di 6 e 9 anni; poi sono rientrati nella casa di Palatina a Montignoso, dove Leonardo ha preferito rimanere, per recuperare da quello ‘strano’ malessere. Così la moglie è uscita con i bambini e quando poco prima delle 18 è tornata, ha fatto la terribile scoperta.

Il giovane era riverso a terra, privo di vita vicino al tavolo di lavoro, dove probabilmente si apprestava a intraprendere qualche elaborato tecnico. Un’uscita di scena senza un addio, ingiusta e straziante. Leo, con il panama calzato sulla testa, i lunghi capelli e la barba incolta era la copia del padre e proprio in quello studio tecnico così ricco di atmosfera a due passi dal pontile del Forte – soffocato dalla vegetazione e con l’inconfodibile salamandra impressa all’ingresso – si è appassionato del mestiere di Tiziano Lera: ha studiato architettura e garden design a Firenze e Londra, ed è tornato a Forte dei Marmi dove ha iniziato a progettare vari accessori per la casa e l’ufficio per ristoranti, stabilimenti balneari (come quello dell’Alcione per Alessia Berlusconi), ville e alberghi.

Una sinergia tra padre e figlio che permetteva di macinare idee: col primo ormai consolidato ‘re’ del feng shui e gettonato progettista di dimore di lusso, e il secondo dal guizzo modernissimo e dall’abilità nel gestire le nuove tecnologie di lavoro. «Leonardo era un ragazzo socievole e di grande cultura» racconta chi lo ha conosciuto.

Poco incline alle occasioni mondane, amava in modo incondizionato trascorrere il tempo con i suoi bambini. Il suo profilo facebook è chiara testimonianza di un ragazzo dedito agli affetti più cari, tra scatti in giardino, in piscina e in vacanza abbracciato ai figli. Ieri la villa a Palatina è stata meta di tanti amici arrivati a salutare Leo. Ma, soprattutto, l’affetto è stato per papà Tiziano, colpito da un fatale accanimento del destino che ha frantumato in pochi anni quella famiglia così affiatata. Lo abbracciamo anche noi de La Nazione forte forte