MARIA NUDI
Cronaca

Lotta al tumore: "La prevenzione è fondamentale"

Sara Mordacci, che ricopre un ruolo fondamentale nell’associazione, racconta la sua vicenda personale.

Sara Mordacci è un volto storico della Croce Verde È presente da 32 anni e. ha svolto vari ruoli

Sara Mordacci è un volto storico della Croce Verde È presente da 32 anni e. ha svolto vari ruoli

Ha vissuto in prima persona l’importanza della prevenzione sanitaria e l’importanza di avere una sanità a misura di cittadino e anche per questo, per il suo vissuto personale, Sara Mordacci, viareggina, amministratrice unica degli ambulatori medici privati della Croce Verde, nelle sedi di corso Garibaldi e viale Europa, in Darsena, svolge il suo ruolo con professionalità e quel pizzico di passione che fa la differenza. Per Sara Mordacci la prevenzione ha avuto un ruolo importante, le ha permesso di superare una patologia oncologica al seno, una vicenda che lei racconta affinché la sua esperienza sia un monito nell’avere cura della propria persona e un messaggio per tutte le donne.

"Si sente sempre dire che prevenire è meglio di curare. Attenzione non è uno slogan è la realtà – racconta – la prevenzione ha un ruolo fondamentale in tutte le malattie, ma ha un’importanza maggiore nelle patologie oncologiche. La mia esperienza risale a cinque anni fa".

Come ha scoperto la malattia?

"Premetto che ho sempre fatto l’ecografia una volta l’anno. Eravamo nel giugno del 2020 quando mi sono accorta di avere un nodulo. Così è iniziato il mio percorso sanitario che ho vissuto come una sfida: sono mamma di due ragazzi, allora adolescenti, Lucrezia e Nicolò, che mi hanno affiancato nelle cure insieme alla mia famiglia".

E’ stata operata?

"Sono stata operata al Versilia e vorrei ringraziare Duilio Francesconi, il chirurgo che mi ha operato ( Francesconi è a capo di un’equipe multidisciplinare che segue il malato a 360 gradi e che promuove la cultura della prevenzione ndr. ) e che mi ha preso per mano e condotta per tutto il percorso"

Come ha vissuto questo momento così complicato?

"Ripeto è stata una sfida nella quale mia figlia Lucrezia mi ha spronata ad andare avanti. Mi spiego meglio: sono una contabile, la mia professione è fatta di numeri e così anche quando ho scoperto la patologia mi sono affidata ai numeri, alle percentuali di guarigione, alle percentuali sulla caduta dei capelli, e ad un certo punto avevo delle perplessità ad andare avanti soprattutto per quanto riguarda la perdita dei capelli. Ma Lucrezia che aveva 16 anni, mi ha ricordato il mio ruolo di mamma e mi ha detto che dovevo fare tutto per guarire lasciando alle spalle la logica dei numeri".

Cosa le ha insegnato questa esperienza?

"Mi ha fatto apprezzare la vita ancora di più rispetto a prima. E ripeto la prevenzione e uno stile di vita sano, una sorta di investimento morale fondamentale".

M.N.