
Una delle stanze del dormitorio nei locali della Misericordia in via Cavallotti
Da oggi il dormitorio di via Cavallottiè chiuso. Il locale è della Misericordia ma è gestito dai volontari Caritas per conto della Zona distretto, in base alla convenzione stipulata con il Comune di Viareggio, capofila, e la Misericordia di Viareggio. La chiusura rende possibile l’intervento di risanamento sanitario dei locali dovuto a un’infestazione di cimici. La decisione di chiudere i locali, che finora hanno garantito un tetto "agli invisibili" con 17 posti letto, 13 uomini e 4 donne, è stata presa dalla Misericordia e dalla Caritas ed è stata comunicata nella tarda mattina di ieri all’Amministrazione comunale. La comunicazione ufficiale è arrivata dopo una mattina di incontri e confronti. Ma il Comune non si è fatto trovare impreparato, perché l’assessore al sociale Sara Grilli, dopo un fine settimana di consultazioni e di sopralluoghi, aveva in tasca la soluzione temporanea, ovvero fino a quando i locali di via Cavallotti non saranno risanati e rimessi a nuovo. Da oggi sarà la Torretta ad ospitare quelle persone che vivono per strada come libera scelta oppure per un destino che ha sottratto loro sogni e speranze. Il servizio, però, non sarà più zonale nel senso che i posti letto saranno garantiti ai clochard della sola citta di Viareggio. Un segnale politico forte che arriva dopo le dichiarazioni sulla situazione del dormitorio da parte del sindaco Giorgio Del Ghingaro che aveva tirato le orecchie ai suoi colleghi. La scelta della Torretta non è stata semplice, ma è arrivata dopo sopralluoghi e consultazioni. Per l’assessore Sara Grilli è stato un fine settimana di impegno e di lavoro: ha fatto sopralluoghi e confronti a più voci, ma alla fine la quadra della situazione, delicata e complessa, è stata trovata.
"Nessuna associazione che è ospitata alla Torretta subirà conseguenze negative. Mi sento di rassicurare chi ha temuto conseguenze negative" ha spiegato a La Nazione l’assessore Grilli confermando al giornale la notizia della chiusura del dormitorio e la scelta della destinazione temporanea. "Abbiamo deciso di chiudere – spiega Gabriele Cipriani, presidente della Misericordia – e lo abbiamo deciso in accordo con la Caritas per tutelare le persone che dormivano nei nostri locali. Nel rispetto della loro dignità e per la collettività non si poteva rimandare la sanificazione e i lavori".
Maria Nudi