Linguaggio inclusivo in classe Tutti a lezione di simboli alternativi Più vicinanza con i ragazzi disabili

L’istituto “Don Lazzeri-Stagi“ ha lanciato un progetto che punta a potenziare la comunicazione verbale

Linguaggio inclusivo in classe  Tutti a lezione di simboli alternativi  Più vicinanza con i ragazzi disabili
Linguaggio inclusivo in classe Tutti a lezione di simboli alternativi Più vicinanza con i ragazzi disabili

Sempre meno barriere tra i banchi di scuola in nome di un linguaggio inclusivo e universale. Comprensibile a tutti, studenti disabili e non. Un successo andato oltre le aspettative quello del progetto “Comunicazione aumentativa alternativa“, promosso dal consiglio di classe della 2ACA dell’istituto tecnico “Don Lazzeri“ durante il mese di marzo. A tutti gli studenti è stato insegnato l’impiego di immagini e simboli, attraverso appositi pannelli, in genere utilizzati da chi è affetto da disturbi a livello comunicativo. I ragazzi sono stati seguiti da un team di docenti composto da Giovanni Guidi (italiano e storia), Francesca Mazzini (diritto ed economia) e Anna Frediani e Tania Mugnaini (insegnanti di sostegno), i quali hanno organizzato l’attività interdisciplinare nell’ambito delle ore di educazione civica.

"La ’Comunicazione aumentativa alternativa’ – spiegano – è stata sperimentata come approccio inclusivo interdisciplinare, in questo caso nelle materie di italiano, storia e diritto. La CAA è infatti un insieme di tecniche, strategie e strumenti compensativi e ’alternativi’, ideati per aiutare chi ha difficoltà di comunicazione e di linguaggio verbale. La CAA, in quanto ’aumentativa’, ha lo scopo di favorire e potenziare il linguaggio verbale, senza sostituirlo. Tabelle, storie, agende visive, strisce, comunicatori, materiali didattici e strumenti che utilizzano questo sistema di comunicazione per immagini e simboli accompagnati dalle parole che essi rappresentano". I docenti sottolineano come studenti e studentesse avessero già familiarità con questo approccio, ma senza conoscerlo nel dettaglio, in quanto utilizzato da un loro compagno con disturbo del linguaggio. "Più volte – concludono – si erano mostrati incuriositi verso l’impiego della CAA come canale comunicativo e come modalità didattica, attratti dall’immediatezza delle immagini e dei simboli, capaci di creare condivisione, interesse, opportunità di reale comunicazione e coinvolgimento per tutta la classe. Hanno quindi iniziato a conoscere i simboli della CAA attraverso la piattaforma Arasaac, si sono poi esercitati nella scrittura con il programma di scrittura in simboli SimCAA e infine hanno unito più canali comunicativi, ossia simboli CAA, linguaggio verbale, iconico e uso del colore, per realizzare un prodotto accessibile a tutti".

Daniele Masseglia