L’infinita guerra dei rifiuti con Sea Chiesto pagamento di 370 mila euro

È il credito vantato dall’azienda viareggina dopo che sono passate in giudicato le ultime sentenze

L’infinita guerra dei rifiuti con Sea  Chiesto pagamento di 370 mila euro
L’infinita guerra dei rifiuti con Sea Chiesto pagamento di 370 mila euro

Sea batte cassa al Comune di Camaiore: è infatti arrivato un ulteriore sollecito di pagamento di circa 370 mila euro da parte del legale dell’azienda viareggina di smaltimento rifiuti. Sono infatti passate in giudicato le sentenze a favore di Sea e quindi il Comune di Camaiore vede arrivare al pettine i nodi della vecchia gestione dei rifiuti e rischia di versare a Sea Ambiente spa quasi mezzo milione comprensivo di spese legali e interessi entro l’anno. Altrimenti scatterà il pignoramento delle somme. La vicenda è quella arcinota del contenzioso aperto dopo che l’ex sindaco Del Dotto decise di interrompere il rapporto con Sea e di passare a Ersu sul fronte dello smaltimento dei rifiuti.

Una nuova lettera sollecita i legali del Comune di Camaiore a versare parte dell’annoso ‘obolo’ derivato dal contenzioso nato dal 2019, quando l’azienda di raccolta e smaltimento rifiuti ha formalizzato ben tre decreti ingiuntivi a cui il Comune ha presentato opposizione: il giudice Giacomo Lucente ha accolto le ragioni di Sea nella scorsa primavera. Restano ancora in ballo altri due contenziosi per i quali, data la complessità della materia, è stata disposta persino una perizia tecnica d’ufficio. Tre le sentenze già emesse, la prima condanna il Comune al pagamento di 10.505,66 euro sempre per servizi resi per smaltimento e recupero della raccolta differenziata 2019; la seconda è relativa 5.836,48 euro con accessori compresi in base alla sentenza n. 610 del 2023 e infine la terza, la n. 611, condanna il Comune al versamento di 276mila euro rispetto ai 377mila richiesti dall’azienda oltre 76.000 euro (per interessi dal febbraio 2020) relativa al contenzioso su differenti situazioni: i costi di rimozione cassonetti, la restituzione di un importo erogato da Ato per implementazione della raccolta differenziata, il conguaglio per i servizi resi fino a settembre 2019 e il conguaglio a consuntivo per oneri di smaltimento e recupero della differenziata per tutto il 2019.

Il Comune non ha fatto appello e le sentenze adesso sono come ‘cambiali scadute e protestate’: il sollecito da parte dell’avvocato Alessandro Mosti è sul tavolo dell’ufficio legale dell’ente e dà tre giorni di tempo per pagare prima che scatti il pignoramento entro i 120 giorni dalla pubblicazione delle sentenze stesse, con altri aggravi. Il tutto per 369.633,36 euro oltre 800 euro per imposta di registro.

Isabella Piaceri