
Gli operatori della cooperativa hanno ereditato negli anni i valori etici dei preti operai . Nello spazio aperto alla collettività si ‘lavora’ con il sorriso, l’amore e la professionalità .
VIAREGGIO
Si chiamano Giancarlo, Stefania, Carla, Roberto e di nomi negli anni se ne sono aggiunti tanti altri e hanno una storia che li accomuna: fanno parte della grande famiglia della Crea la cooperativa sociale che affonda le sue radici nel 1982. Anno in cui nella zona della Darsena, in via Virgilio, nasce il Capannone, un grande spazio artigianale dove don Sirio Politi, prete operaio e altri suo copnfratelli si occupano di dare una mano attraverso attività di sostegno e assistenza alle persone che spesso non ci accorgiamo che stanno al nostro fianco, quelli che Papa Bergoglio ha chiamato "gli ultimi". Negli anni Ottanta erano i disabili, persone fragili per problemi fisici o psichici, ma anche persone che vivevano una fragilità economica, per mancanza di una casa o di un lavoro. Da quel "germoglio" morale e solidale è nata la cooperativa Crea, stessa sede in via Virglio, che opera a Viareggio e nella provincia di Lucca, presidente e legale rappresentante Andrea Peruzzi. La cooperativa negli anni è diventata una realtà sociale con una caratteristica peculiare: mettere al centro la persona.
"Nei nostri spazi – spiega Andrea Peruzzi – ci chiamiano con il nome e con il cognome". Un modo per dire che non ci sono distinzioni tra gli operatori e gli ospiti che presentano fragilità di diverso tipo. La cooperativa opera nella gestione di servizi socio-sanitari ed educativi e nello svolgimento di diverse attività finalizzate all’inserimento di persona svantaggiate curando servizi in convezione con Asl Toscana Nord Ovest, i Comuni, le società partecipate, i soggetti privati e collaborazioni con enti del terzo settore.
Quanti sono i soci-lavoratori della cooperativa?
"Al 31 dicembre dello scorso anno siamo 172 soci. La nostra cooperativa ha una maggioranza al femminile: abbiano 142 donne"
Quali sono i valori fondanti della grande famiglia della Crea?
"Siamo nati dalla esperienza dei preti operai – spiega Andrea Peruzzi – quindi accoglienza, innanzitutto, democrazia, partecipazione alla vita del territorio, promozione delle attività che svolgiamo anche per autofinanziarci e trasparenza"
Dagli anni Ottanta, quando è nato il Capannone che è diventato la sede della cooperativa, sono cambiati tanti aspetti del sociale Quale percorso ha fatto la cooperativa?
"Oggi la cooperativa è al fianco non solo dei disabili, ma anche dei minori, degli anziani e dei migranti partendo dai bisogni delle persone".
Un impegno a 360 gradi.
"Portiamo avanti tante attività nell’ambito dei servizi socio-assistenziali ed educativi: il nostro obiettivo è dare un’opportunità ai nostri ospiti e stare accanto alle persone che vivono alcune difficoltà e che vogliamo rendere autonome. Faccio un esempio: seguiamo due Factory, si tratta di alloggi che ospitano progetti di sperimentazione delle autonomie delle persone disabili. In questo modo diamo una mano anche alle famiglie che vivono in modo diverso il passare degli anni e sanno che i figli, anche dopo di loro, hanno davanti un percorso, un futuro. La nostra Factory 2 domani compie un anno. È a Capezzano"
I vostri ospiti sono anche impegnati nel teatro?
"Per noi il teatro è uno strumento importante: il palcoscenico permette di valorizzare le differenze di ciascuno di noi. Del resto Federico Fellini diceva che ‘un linguaggio diverso è una diversa visione della vita’".
Di recente avete ottenuto un riconoscimento importante?
"Abbiamo ottenuto la certificazione di parità di genere: la certificazione viene data alle aziende virtuose che dimostrano di garantire la parità di genere".
E mentre il presidente Andrea Peruzzi racconta la storia della cooperativa gli ospiti "lavorano": c’è chi dipinge, chi realizza oggetti in ceramica, chi come Giancarlo realizza ombrelli unici che riparano dalla pioggia e donano quel pizzico di felicità che trovi negli occhi di queste persone, anzi anime speciali, che costituiscono la famiglia della copperativa.
Maria Nudi