GAIA PARRINI
Cronaca

L’età dell’innocenza. I giudizi ’’taglienti’’ dei bambini sui carri dei grandi

Alice, Samuel e Nicole sovvertono la classifica dei mascheroni "Va’ dove ti porta il cuore" affascina, gli occhi di Dalì "spaventano".

L’età dell’innocenza. I giudizi ’’taglienti’’ dei bambini sui carri dei grandi

Ai verdetti finali, quelli dati dai giudici insigniti dalla Fondazione, manca poco. A precederli, con la velocità di risposta e la sincerità che li contraddistingue, sono sempre loro: i bambini. Alice Ceragioli, 5 anni, alterna la maschera da unicorno a quella che lei descrive come "fata farfalla dei fiori, che calpesta il babbo e la mamma travestiti da prati". Che sia un unicorno o una fata farfalla dei fiori, Alice, tra una capatina e l’altra allo stand dell’ovino kinder, sua tappa preferita del lungomare, si diverte a colpire con i coriandoli le amiche della mamma puntando direttamente alla bocca. Così come colpisce, con le parole, i giganti di cartapesta.

"Il carro più bello è quello con le sirene e il bimbo: adoro i colori, il forziere e le onde. Poi Lebigre, perché mi piace il ragazzo che dorme, la canzone Svegl-I.A.!, il robot verde e la sveglia dell’orologio. Terzo il cavallo dei Lombardi, perché ha la rosa in bocca e perché ci sono le farfalle. Mi piace anche il Mammuth, in particolare il cucciolo". Le altre opere in concorso, invece, non convincono Alice. È, infatti, una lotta all’ultimo posto: "Il dinosauro apre e muove la bocca e non mi piace. Del carro della capra mi infastidiscono la rana e il quadro, ma soprattutto le bottiglie che dondolano, perché ho paura che cadano in testa alle persone e le bagnino. Non mi piacciono nemmeno gli occhi che si girano di Dalì: non sono belli. Il polpo ha quelle due cose nere sopra gli occhi che mi danno noia. Ma il più brutto è il ragno, che mi fa paura perché ha le unghie lunghissime, il fumo oscura la vista e non mi piacciono i bambini disegnati attaccati alle ragnatele".

Insomma, dei carri di prima categoria si salva poco o nulla per Alice, che è invece più clemente con quelli di seconda: "La strega è il carro che amo di più di tutti, perché ci sono il gatto e i topini. La volpe mi piace, perché ha gli occhi rossi e tutte le code che si muovono. Anche il carro della nonna che scrive non mi dispiace" riferendosi al lavoro di Priscilla Borri con Alda Merini. "Non mi piace invece quello che mangia, perché ha la bocca aperta ed è brutto e fa paura", conclude Alice, mettendo all’ultimo posto il Gordo di Matteo Raciti.

Decisi e fermi nelle loro opinioni sono anche Samuel e Nicole Losanno, rispettivamente di 10 e 7 anni, che stilano una classifica, seppur leggermente differente, formata da idee comuni. Samuel, piccolo disegnatore che con i compagni di classe ha riproposto a scuola tutti i carri del Carnevale, premia con il primo posto i fratelli Breschi: "Ha un bel significato, è molto grande e mi piace anche il titolo "Ascolta ragazzo". Al secondo posto Allegrucci: è fatto benissimo, il personaggio è bello, come il suo abbigliamento e i suoi movimenti. Terzo il mammuth, mi piace la sua espressione che cambia e può sembrare spaventato o arrabbiato, anche se secondo me doveva muoversi pure il piccolo. Il Bla Bla Bar dei Cinquini al quarto posto: poteva avere più movimenti, ma il caprone che beve e il quadro della Gioconda sono fatti benissimo…e mi piace che la rana sia un servo e che la capra sembri un vecchio. È bello il movimento dell’uomo di Lebigre quando si alza dopo che il robot gli dice "Sveglia", ma ha la pecca del viso, che è fatto malino. Sesto posto per Bertozzi e settima la piovra di Bonetti che, anche se ha un bel significato, non mi ispira: non mi piacciono i buchi neri che si aprono e si chiudono. Il carro dei Lombardi, all’ottavo posto, invece, ha tanti movimenti ma il cavallo è troppo alto e tutto blu. Ultimo per me è Dalì, perché si muove poco, il carro è troppo piccolo e ha un occhio un po’ rotto".

Nicole, piccolo unicorno anche lei, condivide le prime posizioni del fratello e rimescola le carte dalla terza posizione: "al terzo posto metto il Bla Bla Bar e al quarto Lebigre, perché mi piacciono il robot giallo che annaffia le piante e quello che legge il libro. Quinto il carro del mammuth, di cui trovo bella la proboscide e le zanne, ma non i ghiacchiai dietro. Bertozzi al sesto e Bonetti al settimo. Penultimo Dalì, di cui non solo non mi piace l’occhio bucato ma nemmeno il viso del pittore. Noni i Lombardi, perché le gambe del cavallo sono troppo lunghe e sono brutte anche le figure umane".

Tra colpi di coriandoli, e di parole, la giuria dei più piccoli si è espressa. Adesso, è il turno di quella dei più grandi, sperando, soltanto, che sia un po’ più generosa.