Lenci e il suo team di sub "Così aiutiamo i cantieri"

L’azienda fu fondata nel 1988 per garantire assistenza durante vari e alaggi. La squadra è composta da quattro operatori tecnici e un assistente in superficie

Un mestiere tra i più difficili che si possano anche solo immaginare, è sicuramente quello dell’operatore per i lavori subacquei. Professione altamente specializzata e molto rischiosa, è riservata ad una élite dalle doti tecniche, fisiche e psicologiche non comuni. Appartiene a questa riservatissima categoria Daniele Lenci, 60 anni, da sempre amante del mare e in particolare di cosa c’è sotto.

Lenci, il mare è il suo habitat naturale?

“Sì, è vero, fino da giovane sono rimasto affascinato dalle profondità del mare. Per me è un vero richiamo. Come quando a La Spezia, durante la ferma in Marina Militare, fui selezionato per partecipare al corso di sommozzatore presso la scuola del Comando Subacquei Incursori del Varignano, alle Grazie. Dopo il brevetto del corso Aro (auto respiratore ossigeno) e Ara (auto respiratore aria), in Sardegna ottenni il brevetto Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi), dove imparai molte tecniche del lavoro subacqueo come, ad esempio, la bonifica degli ordigni esplosivi nelle acque, come effettuare lavori subacquei in prossimità delle carene delle unità militari o agli ormeggi, ed al banchinamento.”

Ma decise di non fermarsi.

“Ebbi l’occasione di lavorare per Fabrizio Falorni titolare a quel tempo della ditta Fal Sub, in darsena Lucca, e anche con altre aziende del settore fuori Viareggio. Poi mi chiamarono in Sicilia, a Palermo, e nello Yemen ad una centrale idroelettrica. Intanto frequentai il corso per altofondalista, si chiamava così, e qui le profondità non si misuravano quasi più. Io sono arrivato a meno 180 metri con la campana”.

La Lenci Sub quando nacque?

“Nel 1988. Gli operatori della Darsena e i cantieri di Viareggio necessitavano di continue assistenze per i vari e alaggi, le ancore, la carpenteria subacquea, le eliche, le cuffie di scarico delle barche in prova e tanto altro. Abbiamo strutturato l’azienda su queste esigenze con buoni risultati, e lavorando sempre più anche fuori Viareggio. Ci hanno richiesto interventi sui laghi, e pure dentro grandi cisterne antincendio, per manutenzione e ispezione. Negli ultimi anni, il nostro team composto da quattro operatori tecnici subacquei e un assistente in superficie ha lavorato anche a Marina di Carrara, e ai Navicelli di Pisa e anche in altre località”.

Un esempio di un intervento molto complesso?

“Quando riuscimmo a sollevare con una spinta da 250 tonnellate, una barca di un noto cantiere, mediante l’applicazione a scafo di grandi cilindri di spinta, gonfiati a misura, per permettere il galleggiamento in sicurezza, e il successivo trasporto fuori dal porto dove il fondale era alto. Andò tutto bene grazie alla tecnica e alla professionalità degli operatori”.

Come arruola i suoi sub?

“A domanda. Gli ultimi inseriti nel team vengono uno da Bologna e l’altro da Torino. Nessuno da Viareggio”.

Walter Strata