REDAZIONE VIAREGGIO

Le parole che salvano la vita. Borzacchiello insegna in Versiliana

Stasera l’esperto di intelligenza linguistica presenterà lo spettacolo comico “Bada a come parli“

"Le parole sono importanti", recitava Nanni Moretti in Palombella Rossa nel 1989, perché "chi parla male, pensa male e vive male". E sono sempre loro, le parole, a guidare Paolo Borzacchiello, esperto di intelligenza linguistica, che salirà sul palco della Versiliana stasera con il suo spettacolo “Bada a come parli“, in un "corso spettacolare" e collettivo sull’uso, e il senso, di quelle parole.

“Bada a come parli“, un’esortazione o un avvertimento?

"È un avvertimento e anche una minaccia scherzosa, perché nasce da un dato di fatto importante: abbiamo buone intenzioni, parliamo in italiano corretto ma non sappiamo come usarlo. “Bada a come parli“ perché l’impatto, anche inconscio, di quello che diciamo, è enorme".

La sua passione per la lingua e l’intelligenza linguistica com’è nata?

"La mia è una storia di timidezza e di fatica ad esprimermi. È partito da un’esigenza personale, perché studiando comunicazione e linguaggio mi sono reso conto che più acquisivo capacità linguistica, più cresceva anche la sicurezza in me stesso".

Le parole danno vita, forma, a ciò che viene solo pensato?

"Tecnicamente sì. Quando parliamo, la parola si struttura in forme fisiche e produce ormoni specifici che ci fanno percepire la realtà. La parola, dunque, diventa la realtà stessa".

In un’epoca in cui i social hanno appiattito il linguaggio e le emozioni, qual è il potere salvifico delle parole?

"Deriva da un dato scientifico, perché le parole sono legate al sistema immunitario ed endocrino: se parlo bene il corpo sta fisicamente meglio. A questo si aggiunge l’aspetto sociale, perché in base a come parliamo, siamo valorizzati dagli altri. E i social riducono le parole, sempre più brevi e trinciate. Le parole corrispondono ai pensieri, e se ne ho poche, descrivo quello che mi capita in modo riduttivo".

Cosa direbbe ai giovani che nel mondo fatto di chat e schermi ci sono nati?

"Lavoro molto con i giovani e gli adolescenti e dico loro di usare i social, ma di aggiungere, a quelli, anche qualche libro, perché è da come parlano che saranno giudicati".

“Bada a come parli“ sarà uno show, ma anche un esercizio collettivo.

"Lo chiamo corso spettacolare, perché spiego quali frasi rovinano l’esistenza o quali sono all’altezza dei pensieri. E lo faccio tirando fuori dal quotidiano vizi dell’uso comune, di cui spesso non ci rendiamo nemmeno conto. È un invito: si parla di intelligenza linguistica, ma in maniera divertente".

Gaia Parrini