
Le grandi manovre. Il pontone al lavoro per rimuovere il Milù. Scalo chiuso per ore
Il motopeschereccio Vincenzo Milù Vg 3907 è stato interessato dalla rimozione dalla scogliera protettiva del molo dove si era incagliato anche a causa delle difficoltà di manovra nell’avanporto insabbiato. Ieri mattina è arrivato il pontone Fioravanti che, dopo un dragaggio dei bassifondali circostanti, dall’ingresso del porto ha raggiunto il Milù che è stato imbracato dalla gru per poi essere trasportato a rimorchio nel bacino del Polo Nautico. Ma alle 20 il recupero non era ancora terminato e il porto era chiuso anche ai pescherecci di ritorno.
L’operazione si è svolta secondo le disposizioni dell’ordinanza emessa dalla comandante della Capitaneria Silvia Brini. Duranter lo svolgimento nello specchio d’acqua interessato sono state vietate attività di superficie e subacquee, mentre i natanti circolanti nella zona limitrofa hanno dovuto navigare a velocità minima per non sollevare onde. L’intervento, rispetto all’incidente avvenuto l’8 gennaio, è stato organizzato rapidamente anche perché, in porto, attendono da domenica nuove libecciate con mare mosso. Le ondate avrebbero potuto smuovere il Milù e farlo finire sulla spiaggia. La barca è stata solevata e rimossa col pontone per evitare che una semplice trazione aprirre una falla peggiore, facendola affondare.
Il Milù era uno dei 39 (ora 38) pescherecci maggiori della flotta viareggina. La Port Authority tace, e non fatto sapere nulla sull’intervento della chiatta. Quando la barca s’è incagliata, si parlava di un costo di 50 mila euro solo per la rimozione. Spesa che al momento è a carico dell’armatore, anche se ci saranno sicuramente rivalse assicurative e su eventuali responsabilità terze. Sul disastro sta facendo accertamenti la Capitaneria. E per ora il giovane armatore, Francesco Miluccio, non ha ancora deciso il futuro dell’imbarcazione. Tutto dipenderà anche dall’accertamento dei danni, e del valore delle riparazioni, dopo che il natante sarà stato visionato in banchina.
Intanto la Capitaneria di porto ha aggiornato l’ordinanza che regolamenta i lavori dell’escavo. Durante le ore di dragaggio ci sono prescrizioni vincolanti per ogni tipo di bastimento. Al momento è previsto che l’incarico prosegua fino al 7 febbraio. Ma bisogna sottolineare un fatto: dopo marzo altri dragaggi non appaiono possibili, perché comprometterebbero la balneabilità nei bagni della Passeggiata all’inizio della stagione turistica.
b.n.