
Le buone pratiche per contrastare la crisi climatica
Canali e corsi d’acqua: una rete che attraversa il territorio e lo irriga. Ma chi li tiene puliti? Il Consorzio di Bonifica, nato nel 1800, per decisione di alcuni contadini, che si organizzarono per pulire fossi e fiumiciattoli. Impegno che si è mantenuto e continua oggi sotto la guida di Ismaele Ridolfi.
Da quanto tempo è alla presidenza del Consorzio?
"Da oltre 9 anni. Sono al secondo mandato consecutivo e per legge concludo l’impegno. Ad ottobre si andrà ad elezioni".
Un decennio impegnativo?
"Abbastanza, soprattutto dopo che la Regione ha accorpato i consorzi, riducendoli da 26 a 6. Con la nascita del nuovo ente, il nostro Consorzio si è dovuto occupare di due province, Massa Carrara e Lucca fino all’Abetone e a sud fino a Vecchiano. I confini delle aree di competenza sono segnate dai fiumi ed è una scelta corretta perché in questo modo un corso d’acqua è seguito dalla stessa amministrazione".
Quando parliamo di ambiente pensiamo agli obiettivi dell’Agenda 2030. Come vivete questa sfida?
"Noi, prima dell’Agenda 2030, avevamo dichiarato lo “stato d’emergenza climatica” e cominciato a darci degli obiettivi, come ridurre i consumi energetici, sostituire le macchine a benzina e gasolio con auto elettriche: ad oggi siano a 6 ma nel 2035 arriveremo a 10. Abbiamo installato i pannelli fotovoltaici e riusciamo a produrre 200 kilowatt di energia solare. Abbiamo piantato oltre 3000 alberi. Abbiamo ridotto del 40% la produzione di Co2 pari al lavoro di 10mila alberi adulti".