Le barriere erette a riva. Come si evita un disastro

Sulla battigia un piccole esercito con tute isolanti, guanti e mascherine. Gli esperti hanno ispezionato l’area ed effettuato i necessari campionamenti.

Le barriere erette a riva. Come si evita un disastro

Le barriere erette a riva. Come si evita un disastro

E se il materiale nocivo sversato in acqua dovesse, per disgrazia, superare il primo livello ’di difesa’ approntato in mare? Anche questo aspetto è stato simulato ieri nella maxi-operazione condotta sotto l’egida del Ministero dell’Ambiente.

Per approntare la risposta a terra è stata messa a disposizione la spiaggia libera di Motrone, a Marina di Pietrasanta. L’esercitazione è partita nel primo pomeriggio, simulando l’arrivo di sostanze nocive. Ma gli attori in campo sono stati messi sul chi vive fin dalla mattianta, con un tavolo di programmazione istituzionale al quale hanno preso parte le forze dell’ordine e gli enti di tutela ambientale (Arpat e Ispra), coordinati dal Ministero. Al loro fianco, le associazioni di volontariato.

Per contenere il materiale nocivo, sono state organizzate due barriere isolanti. Il personale coinvolto è intervenuto in pieno assetto, con i dispositivi di protezione individuale necessari a fronteggiare la minaccia – stivali, guanti e mascherine su tutti – e ha iniziato le attività di campionamento. In un secondo momento, un’altra squadra formata appositamente per la decontaminazione si è dedicata allo stoccaggio del materiale raccolto, che in seguito è stato trattato per essere smaltito.

In totale, l’esercitazione a terra ha coinvolto una cinquantina di persone sotto la direzione della Prefettura (sul posto è intervenuto il vice prefetto Stefania Trimarchi), che ha condotto anche il tavolo istituzionale e il coordinamento degli enti. Dal canto suo, il Comune si è occupato della logistica e dell’attivazione delle forze di volontariato, oltre che delle operazioni di smaltimento.

A rappresentare Pietrasanta nel corso dell’esercitazione è stato l’assessore alla Protezione Civile Tatiana Gliori, mentre in mattinata è intervenuto il titolare dei lavori pubblici Matteo Marcucci assieme all’ufficio tecnico. Per fronteggiare la minaccia delle sostanze nocive, la Piccola Atene ha mobilitato le cinque associazioni di volontariato convenzionate per l’attività di Protezione Civile, e cioè il Comitato Alluvionati, la Salvamento Versilia, la Misericordia e la Croce Verde di Pietrasanta e Muttley’s Versilia.

L’area interessata dall’operazione è stata recintata con nastro bianco e rosso, a simulare un caso di pericolo effettivo. Lo spiegamento di forze inusuale per un tratto balneare ha richiamato qualche capannello di curiosi, che sia sul lato nord che sul versante sud si sono affollati per buttare un occhio e cercare di capire cosa stesse succedendo.

DanMan