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Lavoratori Ersu in rivolta: "Accordi non rispettati". Rischio paralisi nei rifiuti

I sindacati accusano i vertici di aver cambiato le carte in tavola in modo unilaterale. Nel mirino orari di lavoro e organizzazione turni. "Siamo pronti a mobilitarci".

Lavoratori Ersu in rivolta: "Accordi non rispettati". Rischio paralisi nei rifiuti

Alzano la voce perché vogliono che gli accordi presi da Ersu vengano rispettati. Orari di lavoro, organizzazione, turni equilibrati. Altrimenti dicono di non avere scelta: stato d’agitazione e, se necessario, sciopero. Paralizzando così il settore dei rifiuti in un periodo, come l’estate, in cui la popolazione triplica. La mobilitazione delle rsa Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltraporti, Fiadel e Cobas è dovuta al fatto che i patti presi con l’azienda dovevano entrare in vigore dal 1° luglio, ma così non è stato. "Espriamo il nostro disappunto – scrivono – verso un’azienda dove la mancanza di rispetto va a braccetto con le mancate relazioni sindacali e interpersonali. Il maxi accordo, che comprendeva vari temi, era stato discusso nei mesi scorsi ma Ersu l’ha modificato cambiando le date di applicazione senza consultare nessuno né rispettare il testo votato con un referendum. E alle nostre richieste di spiegazioni solo silenzio".

I lavoratori – 360 in inverno e 500 in estate – contestano l’orario giornaliero, che doveva scendere da 6 ore e 30 a 6 ore e 20, idem l’organizzazione del lavoro (quindicinale anziché settimanale come ora), e altro ancora. "Con tutti i soldi investiti non è possibile che l’azienda sia così disorganizzata. Se non tornerà sui suoi passi proclameremo lo stato d’agitazione e tutte le modalità di protesta possibili. Sarà un’estate molto calda".

Daniele Masseglia