
L’accorpamento? "La scelta è stata il risultato di una serie di contrattazioni intavolate con i vari organismi del territorio, a...
L’accorpamento? "La scelta è stata il risultato di una serie di contrattazioni intavolate con i vari organismi del territorio, a cominciare dai dirigenti scolastici interessati, i sindacati, il Provveditorato e la Provincia – spiega Claudia Larini, presidente della Conferenza zonale ’Educazione e Istruzione’ Versilia – al fine di uscire compatti e coesi nel comunicare la decisione presa (e obbligati a prendere) alla Regione. I dimensionamenti sono un cerino acceso in mano agli enti locali e diverse regioni, tra cui la Toscana, hanno presentato ricordo alla Corte Costituzionale e al Tar, senza esito positivo".
Insomma, l’accorpamento andava fatto, seppure obtorto collo. "Se la Conferenza non si fosse espressa – continua Larini – la Regione avrebbe avuto piena autonomia decisionale, e avrebbe probabilmente preso una scelta senza alcun criterio caro alla zona, oltre ad avere il potere di commissariare gli organi preposti, quindi Provincia e Conferenza stessa, e decidere con criteri preventivi, paventando l’accorpamento con il Chini-Michelangelo, che ha già 1.200 iscritti".
Il fatto di aver dovuto decidere, spiega ancora Larini, non implica che i decisori fossero d’accordo. "La Conferenza Zonale resta ovviamente contraria a qualsiasi tipo di accorpamento, ma proprio alla luce di questa constatazione, la responsabilità dimostrata nell’ultima conferenza è stata quella di presentarsi compatti e uniti di fronte ad una richiesta di scelta alla quale era impossibile sottrarsi. Con questo ennesimo atto di responsabilità, ci auguriamo che l’anno prossimo la Versilia non venga coinvolta in nuove richieste di accorpamento, che tanto hanno già colpito il nostro tessuto scolastico".