La truffa delle auto ’’fantasma“ . Aveva comprato vetture in stock. Collaboratore sparito con l’incasso

Andrea Larini convinto da un venditore tedesco a fargli un bonifico per fermare sette macchine. Dopo il versamento di 52mila euro, lo straniero si è dileguato: condannato dal tribunale .

L’acquisto di quello stock di auto pareva assai allettante. E così Andrea Larini, titolare di una nota concessionaria, ha versato più di 50mila euro ad un commerciante di vetture di origine tedesca che è però sparito nel nulla. Volatilizzato dopo aver incassato il consistente bonifico. La vicenda si è conclusa nei giorni scorsi con la vittoria dell’avvocato Gionata Bonuccelli che tutelava il concessionario versiliese e la condanna per truffa aggravata ad 8 mesi (la sospensione condizionale è stata subordinata al pagamento di una provvisionale di 25mila euro, oltre alle spese di costituzione di parte civile e di giudizio) nei confronti di Ralf Bruno Haller di 57 anni, che però è ancora irreperibile. Larini, titolare di diverse concessionarie a marchio Citroen, da tempo conosceva Haller (a cui aveva anche dato in affitto un fondo sul vialone in Darsena per avviare la prima birreria bavarese Possman) ma, soprattutto, per la sua attività di acquisto e la rivendita di autovetture usate reperite sui circuiti commerciali e sui siti di auto usate, anche esteri. Dopo che l’acquisto di diverse autovetture era andato a buon fine, su insistenza di Haller, Larini fu invitato a bloccare il prezzo di acquisto di un lotto di 7 autovetture in vendita su un portale, tra le quali un Nissan Navara che Haller aveva promesso in vendita ad un cliente dal quale aveva ricevuto persino una caparra di mille euro. Così Andrea Larini il 5 gennaio 2017 ha effettuato un bonifico di 52.500 euro sul conto della società tedesca che però quelle vetture non le ha mai acquistate. E da quel momento Haller si è dileguato, non presentandosi più nella concessionaria di Massarosa di Larini fino a staccare il cellulare. Complici i giorni di ’ponte’ festivo, bloccare il bonifico ormai è riusultato tardivo: il tedesco aveva già lasciato l’abitazione di Stiava dove alloggiava, ripulendola dei mobili. E Larini si è pure trovato costretto a dover restituire i mille euro di caparra che Haller aveva già incassato dal cliente. Dopo una lunga battaglia in giudizio, Larini ha finalmente visto l’epilogo con la condanna del commerciante per truffa, aggravata dall’ingente danno per la persona offesa.

Francesca Navari