La sfilata in costume Madre natura sboccia e la vita vince sempre Così la Cervia sorride

Il Pozzo arriva secondo con Medusa e la storia del cavallo alato. Sul podio anche il Ranocchio che si è affidato alla filosofia di Aristotele.

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La sfilata in costume Madre natura sboccia e la vita vince sempre Così la Cervia sorride

QUERCETA

Ultima in ordine di esibizione ma prima nella classifica. È la Cervia ad aggiudicarsi il Tema della 66esima edizione del Palio dei Micci. Il premio mancava dal 2019 causa Covid. Per la contrada dai colori bianchi e azzurri 53,50 punti. Secondi classificati il Pozzo e terzo il Ranocchio. La vita che vince sulla morte il tema portato dalla contrada. Rappresentato da una madre natura che sboccia dalla Terra, simbolo di rinascita e di risveglio. Dopo la minaccia del male, come si è visto all’inizio dell’esibizione.

Tanti i temi portati dalle altre sette contrade. Si spazia da quelli più filosofici, a quelli esistenziali, fino ai richiami ai miti del mondo antico. Il Ranocchio, primo a esibirsi, ha portato in scena il filosofo greco Aristotele. Una rappresentazione sui temi esistenziali in cui giocano un ruolo fondamentale l’anima e la mente. Nei vestiti dei figuranti i colori della contrada: giallo e verde. Sempre una figura del passato ma di grande importanza nell’esibizione successiva. Porta in scena lo scienziato Leonardo il Ponte. Un uomo ormai giunto alla fine dei suoi anni che "non sembra che un punto nero nel cosmo della sua vecchiaia", recita la voce narrante. Ma è sempre l’uomo, nel suo significato più totale, a essere al centro dell’universo. Come è rappresentato nella parte finale con una riproduzione dell’Uomo vitruviano, il celebre disegno di Leonardo, sotto forma di invenzione. Mentre c’è un inno all’amore "che tutto congiunge" nel tema del Leon d’oro. Un gioco di fili, degli stessi colori della contrada, giallo e rosso, è alla base della rappresentazione della contrada. Non a caso al centro del campo è stata posta una matassa di colore rosso e all’inizio vi è stato un richiamo agli antichi mestieri. Porta in scena la follia la Quercia con l’esibizione e la voce narrante di Elisabetta Salvatori. Vestita di bianco l’attrice si muove sulla scena, con lei una serie di figuranti vestiti di nero e bianco, i colori della contrada. Scene felliniane sul finale e la voce di Salvatori a declamare "Il palio siamo noi: è la nostra meravigliosa follia". Tema della pace per la contrada della Madonnina con un richiamo al mito con la disputa tra Poseidone e Atena. Con l’olivo che è diventato simbolo universale di pace.

Un rimando invece al mito greco il tema del Pozzo con la storia di Medusa e del cavallo alato Pegaso. Una riproduzione di un tempio greco e del cavallo in scena. Mentre un’ambientazione al tempo degli Inca per la Lucertola. Con un offerta di doni al dio supremo. Il sole che sorge e con i suoi raggi allontana le tenebre "con l’augurio che dopo ogni tenebra sorga sempre il sole".

Alice Gugliantini