Sprechi, inefficienze e ritardi della pubblica amministrazione frenano la nostra economia e rappresentano di fatto un peso insopportabile per aziende e famiglie. Uno dei driver del nostro PNRR è, infatti, lo sfoltimento burocratico e una maggiore efficienza del nostro apparato pubblico. Se l’evasione fiscale rappresenta giustamente il maggior ‘cancro’ della nostra economia che mina la competitività delle nostre aziende sul mercato occorre non sottacere e soprattutto affrontare con decisione il tema della spesa pubblica, la sua inefficienza dovuta agli orpelli burocratici e la lentezza cronica nelle decisioni che necessitano ad imprese e famiglie per le attività economiche. Non a caso si sostiene, crediamo giustamente, che la fedeltà fiscale dei cittadini è inversamente proporzionale al carico percentuale della tassazione. Gli sprechi in sanità sono calcolati in circa 25 miliardi (oltre la scadente qualità del servizio essenziale per la vita dei cittadini); per la lentezza della giustizia nel nostro paese si calcolano due punti di PIL perduti (40 miliardi mentre i costi sopportati dalle imprese che interagiscono con il settore pubblico incide circa 60 miliardi. Lo Stato con le sue articolazioni centrali e periferiche è inoltre debitore per contratti di fornitura per circa 50 miliardi che paga con un ritardo che lo pone in testa alla classifica dei peggiori ‘pagatori’.
CronacaLa riforma della burocrazia. Fondamentale contro l’evasione