La riforma della burocrazia. Fondamentale contro l’evasione

La pubblica amministrazione italiana è gravata da sprechi, inefficienze e ritardi che danneggiano l'economia. Il PNRR punta a ridurre la burocrazia e migliorare l'efficienza. La lentezza e gli orpelli burocratici generano costi elevati per imprese e famiglie, con impatti negativi sulla competitività. La fedeltà fiscale è legata al livello di tassazione. Settori come la sanità e la giustizia registrano sprechi significativi. La lentezza nei pagamenti dello Stato aggravano la situazione.

Sprechi, inefficienze e ritardi della pubblica amministrazione frenano la nostra economia e rappresentano di fatto un peso insopportabile per aziende e famiglie. Uno dei driver del nostro PNRR è, infatti, lo sfoltimento burocratico e una maggiore efficienza del nostro apparato pubblico. Se l’evasione fiscale rappresenta giustamente il maggior ‘cancro’ della nostra economia che mina la competitività delle nostre aziende sul mercato occorre non sottacere e soprattutto affrontare con decisione il tema della spesa pubblica, la sua inefficienza dovuta agli orpelli burocratici e la lentezza cronica nelle decisioni che necessitano ad imprese e famiglie per le attività economiche. Non a caso si sostiene, crediamo giustamente, che la fedeltà fiscale dei cittadini è inversamente proporzionale al carico percentuale della tassazione. Gli sprechi in sanità sono calcolati in circa 25 miliardi (oltre la scadente qualità del servizio essenziale per la vita dei cittadini); per la lentezza della giustizia nel nostro paese si calcolano due punti di PIL perduti (40 miliardi mentre i costi sopportati dalle imprese che interagiscono con il settore pubblico incide circa 60 miliardi. Lo Stato con le sue articolazioni centrali e periferiche è inoltre debitore per contratti di fornitura per circa 50 miliardi che paga con un ritardo che lo pone in testa alla classifica dei peggiori ‘pagatori’.