La Rai sposò Burlamacco. La prima diretta esterna al corso di settant’anni fa. E poi la partita del torneo

La neonata Tv di Stato mandò in onda la sfilata mascherata del 21 febbraio 1954. Fu subito gossip: un turista ripreso con l’amante fu lasciato dalla moglie. .

La Rai sposò Burlamacco. La prima diretta esterna al corso di settant’anni fa. E poi la partita del torneo

La Rai sposò Burlamacco. La prima diretta esterna al corso di settant’anni fa. E poi la partita del torneo

C’è un pezzo di Viareggio nella storia della Rai che ventiquattro ore fa ha spento la candelina numero 70. Storia che si innesta con le tradizioni culturali e sportive locali, proiettate nel mondo. Eccellenze che resistono alla naturale usura del tempo, grazie alla passione e al talento. Veniamo al bello. Da sottolineare e ricordare. Sempre. La prima trasmissione in diretta fatta da mamma Rai in esterno, quindi non nei centri di produzione, è datata Viareggio, 21 febbraio 1954, con il corso di Carnevale.

Anche se le cronache dell’epoca sono scarne, dall’album dei ricordi tramandati nel tempo emergono il nome del dirigente Rai che scelse Viareggio per questa “prima volta” (Giuseppe Bozzini), il regista (Giovanni Coccorese, un nome che poi entrerà spesso nelle case degli italiani), il telecronista Bruno Ambrosi affiancato da GianMaria Tabanelli: la postazione principale era sopra il bar Fappani, cinque le telecamere che ripresero il corso, arrivato sugli schermi di tutta Italia, grazia al “ponte” tecnico sul Monte Serra. Fu un successo. Il dado era tratto. Non mancò un fuori programma piccante visto che il matrimonio di un commercialista di Torino entrò in crisi perché l’uomo venne inquadrato in compagnia dall’amante sui viali a mare e quando tornò a casa, la moglie gli presentò il conto.

Siccome la diretta aveva fatto centro, i dirigenti Rai vollero raddoppiare non solo la domenica successiva, ma anche 24 ore dopo, il marzo 1954 con la prima diretta su tutto il territorio nazionale di un tempo di una partita di calcio, il secondo tempo della finalissima della Coppa Carnevale fra Vicenza e Juventus. Telecronista, niente meno che Nicolò Carosio, un uomo, un mito. Le cronache dell’epoca provenienti da Vicenza, raccontano di decine di appassionati che seguirono la partita davanti alle vetrine dei negozi di elettrodomestici dove erano esposte – tutte accese – le tv con il tubo catodico: non mancarono piccole difficoltà visto che la trasmissione era ovviamente in bianco e nero e le due squadre avevano maglie (bianconerosse i veneti, bianconere i sabaudi). Per la cronaca, vinse il Vicenza per 2-1.

Altra gemma televisiva-giornalistica da ricordare, sia per la Rai che per Viareggio: Il 24 febbraio 1976, con la supervisione di Paolo Valenti, proprio in occasione della Coppa Carnevale venne sperimentata in anteprima quello che oggi viene etichettato “Diretta Gol”, ovvero il collegamento con tutti i campi dove erano in programma le partite del turno eliminatorio del torneo. Oltre che con Viareggio, studio centrale, per Inter-Sampdoria, le altre sfide furono Lazio-Como a Massa, Kickers-Wisla Cracovia a Pisa e Dukla Praga-Rangers Glasgow a Sesto Fiorentino, il tutto arricchito dai commenti di allenatori Giovan Battista Fabbri, Gustavo Giagnoni ed Eugenio Bersellini e di altri giornalisti come Nando Martellini, Maurizio Mosca e Gianfranco Civolani. Non mancò un fuori-programma visto che il telecronista di Wisla-Kickers, all’inizio del secondo tempo, si scusò con i telespettatori perché nei primi 45 minuti aveva invertito i nomi dei giocatori delle due squadre. Anche questa è storia.

Giovanni Lorenzini