La mostra a Villa Bertelli. Da Nomellini a De Chirico. I grandi post-Macchiaioli

Forte dei Marmi: l’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 30 giugno. In rassegna quaranta dipinti provenienti da una collezione privata.

La mostra a Villa Bertelli. Da Nomellini a De Chirico. I grandi post-Macchiaioli

La mostra a Villa Bertelli. Da Nomellini a De Chirico. I grandi post-Macchiaioli

FORTE DEI MARMI (Lucca)

Prima ancora delle immagini colpiscono gli aneddoti e le storie di vita che si celano dietro quelle pennellate considerate degli autentici capolavori. C’è per esempio il pittore livornese Giovanni Bartolena che usava l’olio delle scatolette di tonno perché era povero, nonostante i natali in una famiglia benestante. Oppure l’incontro della vita, come quello tra Filippo De Pisis e i fratelli Giorgio e Andrea De Chirico, incontro che gli spalancò le porte della metafisica. Ma soprattutto, a unire queste storie d’altri tempi c’è la passione per l’arte che ha portato la “Società di Belle Arti“ di Viareggio a dar forma alla mostra “Da Nomellini a De Chirico. Luci e suggestioni da una collezione privata“, costituita da una selezione di circa 40 dipinti, tutti provenienti, appunto, da una collezione privata.

La rassegna viene inaugurata stamani alle 11 al primo piano di Villa Bertelli, a Forte dei Marmi, e sarà visitabile fino al 30 giugno. "Un mese solo di esposizione – ha detto il presidente della Fondazione Villa Bertelli, Ermindo Tucci – ma sono convinto che in tanti verranno a vederla. Le collezioni private attirano tanto perché sono composte da opere che raramente si trovano in giro: sarà un’occasione unica e di grande interesse". Il percorso propone infatti all’attenzione del pubblico le opere delle maggiori personalità appartenenti alla generazione successiva al periodo macchiaiolo. Un gruppo di artisti, esattamente due generazioni di pittori, allievi dei maestri della Macchia, in grado di trasformare gli insegnamenti in qualcosa di più moderno e rispondente al proprio tempo. Il percorso della mostra documenta visivamente, attraverso un avvincente taglio cronologico e tematico, i modi espressivi di Plinio Nomellini, Renato Natali, Oscar Ghiglia, Mario Puccini, Ardengo Soffici. Grazie alle loro opere, emerge la potenza di una pittura che ha saputo interpretare le trasformazioni della visione, decisive per le sorti dell’arte moderna. Artisti che hanno traghettato la lezione macchiaiola, rivisitandola e arricchendola, nel primo ventennio del ’900, dando origine alle prime Avanguardie, non solo a Firenze ma anche a Livorno, mantenendo di quella tradizione pittorica la vocazione per il vero e per i soggetti presi dalla vita quotidiana.

"Questa raccolta – sottolinea Elisabetta Matteucci della ’Società di Belle Arti’ – documenta quel periodo affascinante e fornisce un’occasione unica per scorrere a livello visivo i vari passaggi sia tematici che stilistici. La prima delle quattro sale è dedicata ad esempio al periodo a cavallo tra la Belle Epoque e l’inizio del nuovo secolo. Dove il fil rouge sono le esperienze naturalistiche, più la brezza innovativa grazie alle correnti provenienti dal nord Europa. Il visitatore sarà immerslo in questa vita contadina dalle atmosfere sospese, elemento narrativo che induce alla riflessione". La seconda sala punta invece al periodo in cui il colore, tra paesaggi e nature morte, a differenza della scuola fiorentina è anteposto al disegno. La terza è un invito a viaggiare nella Livorno dell’800, crogiuolo di razze e lingue e fucina di artisti talentuosi, mentre la quarta sala è un inno agli anni ’60 post-metafisica.

La mostra sarà visitabile tutti i giorni, ad ingresso libero, dalle 16 alle 19. Ulteriori informazioni sul sito internet www.villabertelli.it e allo 0584-787251.

Daniele Masseglia