
La magia della flora versiliese. Passeggiate tra piante e leggende
Per conoscere Viareggio e la Versilia vale la pena riscoprire e divulgare le tradizioni di questi luoghi grazie all’osservazione della ricca varietà della loro vegetazione e delle aree naturali. Lo abbiamo fatto attraverso la ricerca e grazie all’incontro con Alice Lombardi, Garden Designer e Guida Ambientale Escursionistica, esperta di flora del territorio, che è venuta a scuola per parlarci di Macchia Mediterranea e folklore locale. Ma quali sono le erbe e le piante che possiamo incontrare durante le nostre passeggiate lungo la spiaggia o sulle nostre colline e montagne? Qual è la loro storia e quali sono le loro proprietà?
Avventurandoci per i sentieri vicino al mare o lungo quelli dell’Alta Versilia, potremmo trovare profumate piante di rosmarino, particolarmente resistenti e capaci di sopportare anche le libecciate più violente. I nostri nonni usavano questa “rosa” di mare per tenere lontani i parassiti. Alice ci ha rivelato che oltre ai vari utilizzi in ambito culinario, il rosmarino è una pianta che, con il suo aroma, aiuta gli studenti a memorizzare. La salvia è un’altra fantastica risorsa dei nostri orti che fin dall’antichità era usata per l’igiene orale oltre che per la purificazione degli ambienti. Nei campi fuori dalla città possiamo raccogliere la lavanda che ha moltissimi utilizzi, dal guarire le ustioni a scacciare le zanzare. Non tutte le nostre piante sono solo benefiche: l’edera, che in pineta abbraccia i tronchi d’albero è altamente tossica se ingerita ma porta con sé una simbologia importante.
Legata al dio Bacco è usata nelle cantine per propiziare la trasformazione del mosto in vino. I pastori dell’Alta Versilia inserivano l’edera nelle scarpe per defaticare i piedi. Ma la nostra star è senza dubbio l’elicriso chiamato dai Viareggini “camuciolo”: possiamo sentire il suo profumo dolce e aromatico raggiungendo la spiaggia attraverso le dune della Lecciona. Si usa per combattere il mal di testa ed è adorato dalle api che posandosi sui suoi fiori producono un miele delizioso. I pastori nutrivano il loro bestiame con il camuciolo per ottenere un latte naturalmente aromatizzato.
"Stai attento che ti prende il Linchetto!" dicevano una volta i nostri nonni ai bambini disobbedienti. E sapete come si fa a tenere lontano questo spiritello dispettoso che di notte tira via le coperte, bussa alle porte e intreccia la coda e la criniera ai cavalli? Mettendo un
ramo di ginepro davanti alla porta. Il Linchetto, costretto a contare tutte le foglioline non potrà compiere i suoi scherzi fastidiosi.