REDAZIONE VIAREGGIO

La libertà ritrovata. Settantanove anni dopo

Ricorre domani l’anniversario dell’ingresso degli alleati nella nostra città. Americani e britannici poterono contare sul supporto dei partigiani locali.

VIAREGGIO

Sono passati 79 anni dalla liberazione di Viareggio dal giogo nazifascista. Lo storico Franco Pocci ricorda che "il 16 settembre 1944 ci fu uno scontro tra partigiani della formazione “Garosi” e soldati tedeschi presso la villa Rigutti che sorgeva in via Leonardo da Vinci all’altezza di piazza Santa Caterina da Siena. Questa azione fu l’ultima di una serie di combattimenti che si erano svolti il giorno prima e che portarono alla sostanziale conquista della città da parte della Task Force 45 alleata, sotto il comando della Guardia Costiera Statunitense del generale Paul W. Rutledge. La TF45 era composta da reparti statunitensi, britannici e brasiliani per un totale di 7mila unità".

Come avvenne l’ingresso in città?

"Alle 6 del 15 settembre, le pattuglie scelte del 39° e 47° LAA del Royal Army (rangers) accompagnate da partigiani della formazione “Canova Tigre”, attraversarono con barchini il Burlamacca. Durante questa azione il giovane soldato inglese Charles Girdler perse la vita e fu la prima vittima alleata a Viareggio. I rangers preparavano la strada ai mezzi pesanti e cercavano un contatto con possibili scharfschutze (cecchini) tedeschi".

Quale fu l’intervento dei partigiani?

"Quelli della “Canova Tigre” ebbero un breve ma intenso scontro a fuoco dove vi furono cinque feriti. Ma alle 12 i Britannici raggiunsero la Fossa dell’Abate e dettero il via libera all’entrata dei blindati del 435th AAA Automatic Weapons Battalion, che occuparono la città, fortificandola a mezzo di batterie antiaeree della U.S. Coast Guard. Presso la Western Connecticut State University ho rintracciato quella che risulta essere la prima foto, sicuramente datata, di Viareggio liberata. Vi si vede l’inizio di via Zanardelli all’angolo viale Manin, e fu scattata da un componente del 435th Battalion (artiglieria antiaerea) il 17 settembre 1944".

Quali sono state le fonti della ricerca?

"Con la desecretazione dei documenti conservati nei Dipartimenti Federali statunitensi, e la pubblicazione di biografie documentate da parte dei protagonisti dell’epoca come il generale Eduard Almond, comandante della 92esima divisione di fanteria Buffalo, e all’acquisizione da parte delle università statunitensi di materiale di semplici soldati, è stato possibile tracciare un quadro più preciso sulla liberazione di Viareggio".

La controffensiva tedesca non ebbe luogo?

"No, però su Viareggio e Versilia continuarono per un periodo a piovere ordigni di grande calibro sparati da una batteria tedesca posta su di un treno che spuntava dalla galleria vicino ad Aulla. Ottenuta la liberazione, con le truppe alleate che restarono fino al 1945 in città, in particolare la 92^ divisione Buffalo, fu comunque durissima la rinascita della nostra città, così colpita a sangue dalla guerra".

Walter Strata