
Mentre Seravezza ha vinto la propria battaglia scongiurando il taglio delle classi alla scuola dell’infanzia, l’assessore alla pubblica istruzione di Forte dei Marmi si dice "contrariata dal silenzio assordante da parte della Regione alla richiesta di rivedere questa decisione". Nei giorni scorso personale docente e non dell’istituto comprensivo e genitori hanno consegnato infatti al Comune più di 400 firme per dire ’no’ alla contrazione del numero delle sezioni dell’infanzia Giorgini da tre a due. Infatti a seguito del taglio di una classe alla Giorgini è stata inviata una relazione dall’Istituto Comprensivo all’ufficio scolastico provinciale, in cui si richiedeva di rivedere la decisione presa e di ripristinare le 3 sezioni. Parallelamente il sindaco Bruno Murzi e l’assessore alla pubblica istruzione Elisa Galleni hanno incontrato l’assessore regionale Nardini, senza aver poi avuto nessun riscontro.
"Apprendiamo invece oggi dai giornali – afferma l’assessore Galleni – che quella che ci avevano paventato come una decisione per noi inderogabile sembra in realtà non esserlo per altri. Intanto abbiamo richiesto alla Regione un nuovo incontro con urgenza: questa volta auspichiamo che vogliano finalmente farsi carico di un problema che non può essere ignorato, non vogliamo infatti parlare delle “classi pollaio”, ma non possiamo negare che il taglio da 3 sezioni a 2 incrementerà notevolmente il numero dei piccoli nelle classi a discapito di quello che deve essere un ambiente di apprendimento adeguato in cui tutti i bambini hanno il diritto di ricevere l’attenzione ed il supporto necessario per il loro sviluppo. Decisione che ci stupisce ancora di più laddove, storia di pochi mesi fa, la Regione ha attivato il bando Nidi Gratis con il quale intende sostenere l’accoglienza dei bambini nei servizi di prima infanzia al fine di rispondere ai bisogni di conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa e dove si coglie l’importanza del sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 che che con queste indicazioni rischia di venire meno. Purtroppo – conclude – questa volontà non sembra potersi realizzare proprio perché alcuni bambini anticipatari del nido che avevano chiesto di frequentare la scuola dell’infanzia Giorgini non sono stati inseriti".
Francesca Navarì