REDAZIONE VIAREGGIO

La frenesia dell’attesa. Il circuito prende forma con la voglia di festa

Il ritorno degli stand di Croce Verde e Misericordia

La frenesia dell’attesa. Il circuito prende forma con la voglia di festa

"Eccolo vien...“ Portato dal mare, dal vento che agita le bandiere che svolazzano sui pennoni dei Viali. Il Carnevale sta montando come un’onda in città; insieme alle tribune (già montate) di piazza Mazzini e del Royal che adesso aspettano solo di essere riempite dal pubblico, e alle discussioni sui carri, che negli hangar stanno prendendo forma e movimento, che già riempiono le conversazioni dei viareggini. I giganti non hanno ancora varcato il portone dei baracconi della Cittadella e già, su Facebook, in ufficio, al bar, in coda alle Poste, si azzardano pronostici su chi vincerà, e perché vincerà. Ma anche questo, insieme alla nostalgia per la satira tagliente, fa parte della festa.

Come il teatro e la danza, che hanno reso prezioso lo spettacolo dei corsi, e lo spettacolo genuino delle carrette. Dove niente pare avere un senso e forse anche per questo si respira il senso, di libertà, che ha il Carnevale per Viareggio. Una giostra dove pensiero e istinto si rincorrono vorticosamente, da 150 anni più uno..

Intanto i cumulativi in prevendita hanno superato gli incassi del 2023; e gli alberghi, quelli aperti o che riapriranno per l’occasione, raccontano di fine settimana da tutto esaurito (o quasi). Il FantaCarnevale, alla terza edizione di strambi mascheramenti, promesse di matrimonio, omaggi al vernacolo in diretta Tv dal corso, ha già aperto le iscrizioni; e per il Festival di Burlamacco (in programma venerdì e sabato al teatro Jenco) in sole due ore e mezzo i Carnevalari hanno venduto tutti i biglietti a disposizione. "L’Incanto dei rioni", domani al Palazzetto, è la scommessa sul futuro della Fondazione. Intanto la Burlamacco ’81 sta rifinendo la Canzonetta (in scena allo Jenco l’1 e il 2 febbario), anche se la battuta più bella Claudio “il Morganti“ la regalerà a sorpresa. Fuori da ogni copione. Come dicevamo? Pensiero e istinto...

Si sente, forse più nell’attesa che quando arriva travolgendo la città. Nell’aria c’è voglia di Carnevale, di cantarlo in auto andando a lavoro. Di immaginarlo, insieme al costume per la cena delle mascherate del Carnevaldarsena (dal 9 al 13 febbraio) . Di ritrovarlo, tornando a mangiare nelle cucine della Vecchia Viareggio che col suo rione (il 2, 3, 4 e 8 febbraio) torna dopo 34 anni di assenza; e di viverlo fino in fondo, con l’ultimo ballo al rione Croce Verde (il 23 - 34 e 25 febbraio) quando la Burlamacca si abbasserà. Perché il Carnevale sono “i grandi corsi mascherati“, usando uno slogan sempiterno, ma è anche nella partecipazione delle città. Che nel suo Carnevale sa ancora riconoscersi, e che sa trascinarlo con mille iniziative che nascono spontanee.

Non a caso Burlamacco è stato disegnato da Uberto Bonetti con le braccia spalancate, non solo per misurare il divertimento che questa festa può regalare (“grande così“ recita il claim pubblicitario coniato dalla Fondazione) ma soprattutto per abbracciare e accogliere chiunque gli si pari davanti. Chiunque abbia voglia di fare o vivere il Carnevale. Che in questa edizione, la numero 151, torna ad abbracciare anche gli stand gastronomici della Croce Verde e della Misericordia, che dopo una lunga assenza tornano finalmente in Passeggiata. "Con lo stand mancavano dal Carnevale Universale – ricorda la presidente della Croce Verde, Carla Vivoli –, da quando il Covid ha ridotto le opportunità del circuito". Poi ci sono state le polemiche del 2023, "Ma adesso è acqua passata – conclude Vivoli –. Torniamo al Carnevale con le nostre squadre di soccorso – insieme a Misercordia e Croce Rossa – e con le nostre cucine. È così che a noi piace vivere la festa". Che con i “bomboloni belli caldi“ acquista anche più sapore.

Martina Del Chicca