MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

La colletta alimentare. Cresce in donazioni ma cala il suo valore : "Le famiglie fanno fatica"

In venti supermercati raccolti 12.247 chili di generi di prima necessità "Tanta pasta e poco olio, segno che la generosità fa i conti col caro vita" .

La colletta alimentare. Cresce in donazioni ma cala il suo valore : "Le famiglie fanno fatica"
La colletta alimentare. Cresce in donazioni ma cala il suo valore : "Le famiglie fanno fatica"

Un pacco di pasta, una scatola di legumi, la lattina di pelati e una confezione di omegenizzati; e quasi si scusa per non aver potuto donare di più. "Che Dio vi benedica", ha detto l’anziana lasciando quella generosa busta della spesa – più ricca di quella che porterà a casa – tra le mani dei volontari.

Tantissimi, tra associazioni e gruppi scout, quelli che sabato con la loro partecipazione hanno permesso anche in Versilia l’organizzazione della raccolta promossa dalla Fondazione Banco Alimentare. "La colletta – ha detto il presidente, Giovanni Bruno – è un gesto che porta in sé un significato capace di far sperimentare e indicare la carità come dimensione fondamentale del vivere, come presupposto per una convivenza capace di costruire una prospettiva di pace, di solidarietà e di crescita comune".

Complessivamente nei venti supermercati della Versilia sono stati raccolti 12.247 chili di prodotti alimentari a lunga conservazione, "Che saranno spartiti tre le varie realtà del territorio che – spiega Sirio Orselli, presidente del “Germoglio“, – cercano di dare risposte alla crescente richiesta di aiuto". Con l’inflazione che scava nei risparmi, e avanza a grandi passi insieme alla povertà.

Rispetto all’anno scorso si è registrato un aumento del 15% in termini di quantità, "Ma è diminuito drasticamente il valore economico della spesa solidale". Pesa nel bilancio positivo l’aumento dei pacchi di pasta (3.208 chili), ma si sono dimezzati i litri d’olio – "che adesso vale come l’oro" – e le scatole di omegenizzati. "In sostanza si sono ridotti tutti i prodotti che hanno i prezzi più alti. Questo significa che resta forte lo spirito di solidarietà, ma – prosegue Orselli – che si è anche ridotta drasticamente la capacità di spesa delle famiglie". Come il traffico nei negozi della grande distribuzione. "Abbiamo notato una riduzione delle presenze. Il sabato era dedicato alle maxi spese – conclude Orselli –, ma le abitudini sono cambiate. Perché non abbiamo visto quell’assalto ai corridoi di qualche anno, e nemmeno carrelli strapieni. Adesso per far quadrare i conti si studiano i volantini e si inseguono le promozioni".