REDAZIONE VIAREGGIO

"La chiusura penalizza soprattutto le donne"

Appello di Cna e Confartigianato per la riapertura di estetiste e parrucchieri: "Sono gli abusivi a domicilio che diffondono il virus"

Da domani saranno chiusi sine die tutti i parrucchieri e le estetiste della Toscana. In Versilia hanno già sospeso l’attività da giorni, grazie alla micro zona rossa. Ma la Cna continua a chiedere le riaperture, e denuncia – chi ascolta? – come lo stop alle attività regolari dia forza all’abusivismo in tutti i campi delle attività dei servizi alla persona.

"I nostri appelli, anche quello lanciato proprio al Presidente della Regione – dice Andrea Giannecchini, presidente provinciale Cna – non sono stati accolti. Le chiusure non fanno altro che far aumentare l’abusivismo. Questo è inaccettabile e continueremo a lottare. Mentre le nostre imprese restano chiuse e subiscono danni economici ingenti gli abusivi continuano impunemente a recarsi nelle case dei clienti, senza il minimo rispetto della salute e senza preoccuparsi della diffusione del virus. Dobbiamo continuare con la nostra campagna per far capire a chi governa, a tutti i livelli, che nei saloni regolari si rispettano i protocolli di legge e viene posta la massima attenzione al rispetto delle normative sanitarie a tutela dei clienti e degli operatori stessi".

Anche Confartigianato lamenta una "situazione drammatica, con molti gestori fuori dai ristori, e la penalizzate soprattutto delle donne. Servono sostegni veri, non poche migliaia di euro. Le attività lavorano in sicurezza e devono riaprire prima possibile". Lo dicono il presidente degli acconciatori Barbara Catani e delle attività dell’estetica Pierluigi Marzocchi. "Le zone rosse e le frequenti chiusure delle attività legate al benessere della persona, hanno messo in ginocchio un comparto importante dell’economia e rischiano di far chiudere molte attività già provate dalla crisi e dai costi per adeguare i locali e i servizi ai protocolli anti Covid. E’ una situazione drammatica – denunciano Barbara Catani e Pierluigi Marzocchi – e ci appelliamo ai parlamentari toscani, alla Regione, al Governo affinché le attività possano riaprire prima possibile e siano dati adeguati sostegni. Per tante attività la perdita media di fatturato, che consente di accedere al contributo, è circa del 25%, non del 30%. Quindi molti non avranno alcun ristoro o lo avranno in misura assai ridotta. Le chiusure purtroppo favoriscono gli abusivi, che si recano presso le abitazioni e il rischio di contagio aumenta. Nelle attività regolari invece si seguono i protocolli, si lavora su appuntamento e si tracciano i clienti. Mentre molte attività commerciali restano aperte con rischio di assembramenti, non si comprende perché quelle del benessere, che osservano rigidi protocolli sanitari, debbano invece rimanere chiuse. Le chiusure penalizzano soprattutto molte donne, sulle quali già gravano molte conseguenze della pandemia come la cura dei familiari anziani o malati e dei figli. Molte attività potrebbero non riaprire. Altra situazione allarmante riguarda il personale che riceve l’indennità integrativa con un ritardo di 5 o 6 mesi".