La Bussola di Bernardini e i suoi divi. Un’epopea raccontata al Mediceo

Apre oggi alle 18 la mostra evento con documenti inediti, lettere autografe, foto, locandine e dischi

La Bussola di Bernardini e i suoi divi. Un’epopea raccontata al Mediceo

La Bussola di Bernardini e i suoi divi. Un’epopea raccontata al Mediceo

Documenti inediti, lettere autografe dei più importanti divi nazionali e internazionali di quel tempo, i primi contratti della neonata Rai. E ancora, fotografie, locandine e dischi. Inaugura oggi alle 18 al Mediceo la mostra "Divismo spettacolo cultura (1950-1980) La Bussola di Bernardini" una rassegna – proseguirà fino al 29 settembre – che sintetizza costumi, mode, curiosità e, soprattutto, l’evoluzione del tempio del divertimento italiano e del lusso borghese per eccellenza. Nelle ventisei sezioni espositive si racconta la grandiosa avventura di Sergio Bernardini che nelle innumerevoli stagioni portò in Italia, prima di chiunque altro, i più grandi nomi internazionali dello spettacolo e della musica come Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Ray Charles, Aretha Franklin, Juliette Greco, Gilbert Becaud, JohnnyHalliday, Charles Aznavour e lanciò figure quali Mina e Adriano Celentano. La Bussola apre il 2 luglio 1955 con uno dei nomi di maggiore richiamo del momento, il giovane Renato Carosone: è con questo primo episodio che ha inizio il percorso espositivo che, tra documenti e immagini, racconta come Carosone e il suo formidabile quintetto guidato dall’istrioni co batterista Gegè Di Giacomo decise di lasciare il Carillon di Milao per suonare alla Bussola con un cachet raddoppiato, da 90mila a 160mila lire a serata, una cifra da capogiro per quegli anni.

Nella sala dedicata al “Bussolotto”, un’altra delle grandi invenzioni di Bernardini, ecco documenti, immagini e ritagli di giornali dell’epoca, che parlano di questo spazio “riservato” dove si esibivano artisti di grande qualità ed estremamente raffinati come Franco Cerri, Joao Gilberto, Carlo Loffredo, Chet Baker e Romano Mussolini. Un capitolo è dedicato al grande trombettista Chet Baker, dopo averlo sentito suonare al Greenwich Village, Bernardini lo mise a contratto. Ci sono sezioni dedicate ad Adriano Celentano, a Mina alla Bussola, a Gino Paoli, Ornella Vanoni, De André e Vittorio Gassman. Negli anni ’70 arrivano Lucio Battisti, Raffaella Carrà, Loredana Bertè e Mia Martini, Gabriella Ferri, Patti Pravo e Franco Califano, Claudio Baglioni e Riccardo Cocciante, Alighiero Noschese, Walter Chiari eDomenico Modugno. E poi, i Camaleonti, i Giganti, l’Equipe 84. L’ultimo capitolo di questa storia, è esposto alle Scuderie Granducali, ed è dedicato a “Bussoladomani 1976-1982“, il teatro tenda che fu realizzato da Cesare e Darix Togni per conto di Bernardini e consentiva un drastico abbattimento dei prezzi dei biglietti.

Francesca Navari