Un piano per la Macchia Lucchese. Da Firenze arrivano 180mila euro per la rigenerazione e la sicurezza

Il Comune ha partecipato al bando della Regione con un progetto che coinvolge 26 ettari di parco. L’obiettivo è "Riattivare il processo di rinnovamento dei pini domestici e prevenire il rischio di incendi".

C’è anche Viareggio, insieme a Pietrasanta per la Versilia, tra i sette comuni della Toscana che hanno ottenuto dalla Regione un contributo per la salvaguardia delle pinete. Le risorse messe a disposizione dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ammontano a 900mila euro, con contributi da 50 a 180mila euro per ogni singolo progetto ammesso al bando della Regione. E il Comune di Viareggio ha partecipato con un piano di rigenerazione e messa in sicurezza della Macchia Lucchese, concentrandosi nell’area Nord Est della Pineta, nel rettangolo compreso tra il viale dei Tigli, ad Est, e la via della Viareggine, ad Ovest, la via dei Comparini a Sud, e il viottolo a ridosso dello Stadio dei Pini, a Nord, per una superficie complessiva di 26 ettari.

"É stata scelta quest’area poiché risulta la più vicina all’abitato – si legge nella relazione progettuale dello studio Agro-Dendro di Prato –, molto frequentata per attività di tempo libero" ma con evidenti fattori di rischio "per l’innesco anche accidentale di un incendio boschivo che potrebbe rivelarsi devastante ed estremamente pericoloso per le aree abitate limitrofe".

L’intervento – per cui il Comune ha ottenuto un finanziamento da 180mila euro, dunque a copertura totale dei costi – prevede l’eliminazione delle vecchie piante, giunte al termine del ciclo vitale, e il rimboschimento delle chiarie (ovvero le zone di bosco dove scarseggiano o mancano gli alberi), stimate in circa tre ettari, con esemplari di due anni di pino domestico, "per la conservazione delle memoria silvostorica e della struttura paesaggistica" dell’area, e anche di leccio, farnia e altri.

L’obiettivo "È riattivare il processo di rinnovazione della pineta domestica, attraverso i tagli localizzati e il successivo rimboschimento" e "innalzare i livelli di sicurezza contro gli incendi boschivi, creando sui due lati di alcuni vioni (i controvialetti) fasce a ridotta densità di vegetazione e riducendo la biomassa morta giacente a terra nelle aree più interne".

La relazione dello studio Agro Dendro fornisce anche un quadro sui cinquecentotrenta ettari della Macchia, tra Torre del Lago e Viareggio, caratterizzata per lo più dalla pineta di pino domestico, pura o misto a leccio, o a farnie e pioppi, ormai "molto invecchiata ed in precarie condizioni strutturali, come testimoniano i continui crolli di piante".

L’infestazione del Matsucoccus "ha pressoché totalmente distrutto la pineta di pino marittimo che costituiva la fascia di protezione lungo il litorale, lasciando spazio ad una boscaglia di leccio e arbusti mediterranei, rinfoltita da lecci e pini domestici, a seguito della bonifica fitosanitaria". Le superfici, in conclusione "si presentano generalmente in condizioni culturali molto scadenti". "E il crollo dei pini ultramaturi – concludono gli agronomi – ha lasciato spazio alla diffusione di roveti che rendono il bosco impenetrabile per ampie aree".

Martina Del Chicca