
I travagli legati ai cronici problemi strutturali dell’istituto sono ormai acqua passata, grazie soprattutto alla certezza che tra pochi mesi – un paio – partirà il cantiere per il futuro polo scolastico. Sul Don Lazzeri-Stagi è tornato infatti a splendere il sereno, come dimostra l’assenza di problemi di personale e organico in vista dell’imminente anno scolastico 2023-2024. L’unico neo è rappresentato da una classe di 35 studenti, di cui avevamo già parlato nei mesi scorsi e che alla fine è stata confermata, ma è stata trovata una formula adeguata per scongiurare che diventi una classe-pollaio.
Il dirigente Germano Cipolletta, confermato anche quest’anno alla reggenza delle scuole superiori di Pietrasanta, ha più di un motivo per affrontare la nuova fatica scolastica all’insegna dell’ottimismo. "A livello di organico va tutto bene – spiega – sebbene non abbiamo ancora tutti i nomi degli insegnanti, ad esempio alcuni per il sostegno. Ma forse ci sarà la possibilità di deroghe che ci saranno comunicate a fine settembre. Comunque, grosso modo, posso dire che siamo stati accontentati e che le nostre richieste, che avevamo avanzato con i piedi per terra e senza grosse pretese, hanno avuto l’esito sperato". L’unico potenziale cruccio, come detto, riguardava la classe di 35 studenti: "Sono tanti, ma resta la possibilità di sdoppiarla a seconda delle materie, evitando nella maggior dei casi il rischio di sovraffollamento". Buona, inoltre, anche la situazione legata ai bidelli: "Ci sono stati assegnati in una quantità proporzionata agli studenti iscritti. Sono soddisfatto anche per questo motivo".
La prossima sfida si chiama polo scolastico. Dopo l’assegnazione dei lavori da parte della Provincia e il sopralluogo della ditta prescelta, a giorni sarà definita la modalità di abbattimento e ricostruzione dei laboratori, che sono complessivamente una decina. "La ditta farà un paio di proposte – prosegue Cipolletta – cioè se demolire i laboratori tutti insieme oppure un po’ alla volta. Tutto dipenderà da parametri quali la sicurezza e il ritorno economico. Poi è chiaro che ognuno ha la sua specificità: il laboratorio di pittura potrà essere ospitato in un’altra aula, mentre quello per il marmo, per le sue caratteristiche tecniche, ha bisogno di spazi molto più grandi. Decideremo tutti insieme".
Daniele Masseglia