
Un momento dell'incendio (Foto Umicini)
Pietrasanta (Lucca), 3 agosto 2018 - E' stato un pomeriggio di emergenza quello di venerdì 3 agosto per Pietrasanta e tutta la Versilia. L'incendio di un grande capannone che serve da deposito per materiali edili è andato distrutto in un incendio. La densissima nube nera che si è levata, e che era visibile da chilometri, ha fatto temere il peggio: si pensava a fumi tossici, tanto che l'Asl ha diramato un'allerta per tutta la Versilia. Poi la situazione è migliorata ma le forze di Protezione Civile sono state mobilitate per tutto il pomeriggio.

E' accaduto tutto intorno alle 13.30: l'incendio, scoppiato per cause da accertare, è accaduto alla Ferredil Cerrù, una azienda che appunto si occupa di materiali edili. Il fuoco ha assalito tutto in un lampo. Fiamme e fumo e situazione subito gravissima. Sono immediatamente intervenuti vigili del fuoco da Lucca, Pisa e Massa Carrara. L'Asl nord ovest contatta i sindaci della Versilia e scatta l'ordinanza: "State in casa se potete, non cogliete frutta e verdura cresciuta vicino alla zona del rogo, spegnete anche i condizionatori". La situazione viene monitorata dall'Arpat momento per momento. Ventiquattro in tutto, tra Arpat e Regione, i tecnici che hanno lavorato intorno all'incendio.
«I dati dei principali parametri rilevati - dice Arpat - quali ossidi di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio e acido solfidrico, non mostrano alcuna alterazione dovuta allo sviluppo dell'incendio» nel deposito andato a fuoco a Pietrasanta (Lucca), tuttavia alla conclusione del rogo, ancora in corso, Arpat campionerà «matrici ortofrutticole a foglia larga per determinare l'entità dell'eventuale ricaduta di microinquinanti organici e verificherà la ricaduta di polveri sottili analizzando i filtri che l'autocampionatore installato su un mezzo mobile sta raccogliendo».
I vigili del fuoco intanto lavorano. Dopo circa sei ore di lavoro le fiamme vengono domate e inizia la grande opera di bonifica dell'area. Secondo le autorità sono andati distrutti materiali plastici, vernici, legname, carta bituminosa, bombolette di gas, fili elettrici. Ma non solventi, come era sembrato, con maggiore apprensione, in un primo momento. L'emergenza ambientale immediata è superata, adesso i tecnici cercheranno di capire se ci saranno ricadute.